Requiem 9 / 10 13/02/2005 09:54:48 » Rispondi Un film che colpisce al cuore. Kim Ki duk parla di una storia d'amore controversa, tra un uomo ricercato per omicidio dalla polizia e una donna (prostituta) che gestisce delle palafitte su un lago ( che assomiglia a quello successivo di "Primavera estate autunno inverno e ancora primavera"). La loro è una storia impossibile di autolesionismo e autodistruzione, tra due persone che soffrono e che si rifugiano nel sesso come unico strumento per alleviare le sofferenze. Come afferma il regista e come è chiaro dal bellissimo finale, "l'isola dell'uomo è la donna, quella della donna è l'uomo".
Kim Ki duk, da ex studente di pittura, fa un film, molto silenzioso e molto poetico, in pratica una serie splendida di inquadrature indimenticabili, che sembrano dei veri e propri quadri. Gli attori, bravissimi, non parlano, sono incapaci di comunicare, e si esprimono con il linguaggio del corpo, come sempre nel regista. Il film quando fu presentato a Venezia, colpì per alcune sequenze durissime di autolesionismo, effettivamente molto forti, e sintomo della sofferta esistenza dei due protagonisti.
Non struggente come lo splendido "ferro 3 - la casa vuota", ma sempre un grandissimo film per il regista coreano.