jack_torrence 8 / 10 13/10/2010 00:17:07 » Rispondi Affronto sempre un suo film con il dubbio che Tsai sia un manierista per masochisti, e invece, quando mi capita di vedere un suo film, alla fine mi devo ricredere e riconoscere che c'è del genio in questa estenuante lentezza. Le sue infinite inquadrature, i suoi piani sequenza, sono un precipitato molto aderente al vero della nostra incapacità di sfruttare il Tempo a nostra disposizione. Il dramma grottesco di un amore arreso alla lontananza è la cartina al tornasole di due alienazioni gemelle. Tsai è impietoso, e ci sbatte in faccia l'insostenibile vanità della vita.
Se ne autocompiace sempre, però: è un signor regista di grande rigore, e non gli rimprovero la disperazione (su cui poi ironizza in modo molto sottile e feroce). Gli rimprovero l'austera e ostinata indifferenza al gradimento del pubblico. Se tutti facessero come lui, il cinema diverrebbe un'arte del passato.