Goldust 9 / 10 15/10/2014 16:01:30 » Rispondi Poche storie questo film è mitico, come mitiche sono le prodezze in motocicletta di Steve McQueen, i tentativi di fuga dei prigionieri, la trascinante colonna sonora di Bernstein. E' una pellicola ormai diventata sinonimo di libertà e se ancora oggi risulta fresca e godibile, a più di cinquant'anni dalla sua uscita e nonostante la sua durata monstre, il merito va ascritto anche al buon Sturges che la dirige con consumato mestiere - e ci scommetto non a digiuno della lezione di Wilder e del suo splendido Stalag 17 - prediligendo i toni da commedia rispetto a quelli drammatici ( comunque ben presenti nella vicenda ) senza dimenticarsi di suspense ed azione. L'ultima ora si vive in apnea, nonostante qualche forzatura di troppo. Grande cinema.
alla vigilia della fuga il falsario interpretato da Pleasence è colpito da una cecità abbastanza improvvisa. Già questo fa storcere il naso, il fatto poi che partecipi attivamente alla fuga è ancora più improbabile.