caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

THE FRONT LINE regia di Sang-yeon Park

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento Elly=)     8½ / 10  05/11/2012 23:36:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
THE FRONT LINE

Un fronte si prepara ad attaccare, silenzio, la tensione cresce, scoppia un temporale, il primo lampo illumina la terra di mezzo, desolata, continua a piovere, non si sente nessun rumore, i nervi sono tirati al massimo, arriva il secondo lampo e un senso di vuoto e di terrore ci pervade, lo spettatore diventa uno dei soldati del fronte che alla luce del fulmine vedono davanti a loro come tante formichine un intero esercito nemico e capiscono che avranno probabilmente pochi secondi per scappare ma ormai è troppo tardi, la morte è davanti a loro.

Una delle scene più coinvolgenti di THE FRONT LINE, esordio di Jang Hun e terzo classificato al Far East Film Festival 14. Il film non è niente di nuovo sul fronte dei film di guerra ma guardando indietro nella filmografia della Corea del Sud si nota come il film riesca a distinguersi su ogni aspetto tecnico dai film precedenti. Costumi e ambientazioni esemplari, una fotografia desaturata che rende l'accostamento dei colori perfetti alla vista ldell'atmosfera del film, il cast davvero ottimo, tra i migliori vogliamo ricordare Soo Go, Chang-seok Ko, Seung-su Ryu, Ha-kyun Shin e Jin-woong Jo, la colonna sonora a tratti molto dolce si mescola con i rumori che contrariamente sono molto duri e la voce del ragazzo che canta le canzoni ha una voce stupenda, molto calda a differenza del freddo che emanano il resto delle cose. Essendo una ricostruzione storica incentrata sulla guerra tra le due Coree la storia ha solo gli aspetti interni che cambiano ma le conclusioni e il messaggio sono i soliti: la guerra è brutta, inutile, non c'è nessuna pietà, i morti, i feriti, i combattimenti sono sempre troppi.
Le scene come previsto da manuale sono molto crude ma mai gratuite, un esempio può essere quella in cui un uomo prende la gamba di un suo compagno in mano, la guarda e la lancia come se tutto quello non significasse nulla, che rispecchia un po' il comportamento che ha la maggior parte delle persone quando si tratta di guerre che non ci riguardano: sono brutte e cattive ma stanno là e poi probabilmente si dimenticheranno o si studieranno a scuola e assumeranno lo stesso significato di un'equazione.