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FLAME regia di Hyun Mok Yoo

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Invia una mail all'autore del commento Elly=)     8 / 10  01/11/2012 05:46:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
FLAME per certi aspetti potrebbe essere un film anomalo ma non lo è. E' vero la donna sembra non essere sottomessa o meglio l'uomo riesce finalmente a capire che la donna è una creatura fragile ma che dev'essere trattata al pari di un uomo e la scena dell'autoflagellazione è uno degli esempi più forti di tutto il cinema coreano, ma il tormento dato dalla consapevolezza del proprio passato e delle proprie decisioni (sottolineato dal ritmo molto lento), il filtro fotografico (in questo caso il blu), la moltitudine di scene girate all'esterno, il ritmo lento, l'alienazione dell'amore, il non sapersi riscattare (pienamente), le continue paranoie dei personaggi dimostrano che la pellicola appartiene immancabilmente al periodo buio del cinema coreano anni '70.
L'inizio si apre con la fuga del protagonista dalla propria vita per poi inoltrarsi con diversi flashback non lineari nel proprio Io: vediamo il suo passato e capiamo che è stato solo vittima di una determinata situazione sociale e politica che lo ha portato ad essere quello che è. Il giovane attore che interpreta lui da bambino è a dir poco straordinario, l'espressioni, i gesti, risultano di una naturalezza unica. La fuga tra le montagne isolate aiuterà il protagonista a comprendere la persona che è, rischiarendo il proprio passato e comprendendo i fatti avvenuti così da poter continuare a vivere, forse..