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MILLION DOLLAR BABY regia di Clint Eastwood

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Ciumi     9 / 10  15/08/2009 20:25:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E’ un mondo davvero difficile da accettare, quello vissuto da Clint: malato nel proprio cuore civile, emorragico all’interno del suo stesso organo di cura, la famiglia, divenuta più che in passato distratta e talvolta addirittura assente. E’ un mondo, quello di Clint, dove l’infermiera morente (rubando una bellissima metafora di T.S. Eliot), la chiesa, nel mondo, che è il nostro grande ospedale, è immobilizzata ormai da tempo nel suo letto di morte, inferma di vecchiaia e incapace di reagire; lasciando dunque agli uomini il compito di prendere in mano gli strumenti del chirurgo (Gesù) dalla mano insanguinata.
“Million dollar baby” comincia come un elegante film sulla volontà d’indossare i guantoni, di rialzarsi ad ogni colpo subito, sul desiderio di rivincita… Ma poi qualcosa di tragico accade, improvviso e imprevedibile; e bisogna cominciare da capo, ridisporsi verso la visione d’un nuovo film; assistere, assieme a Clint, alla ragazza reale - non una metafora - inerme, resa immobile nel suo letto d’ospedale.
Il colpo allo stomaco lo abbiamo accusato. Ma non c’è più modo di gettare la spugna. Né tempo, d’altronde, per pregare. E’ ora invece di cominciare a ragionare, con Clint, seriamente, sulle possibilità sofferte dell’eutanasia.