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MILLION DOLLAR BABY regia di Clint Eastwood

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Invia una mail all'autore del commento ulisseditoritto     7 / 10  03/03/2005 23:29:08 » Rispondi
Finalmente giunge da oltre oceano un film in cui l'america si legge dalla periferia dal basso, senza le consuete visioni dall'alto dei grattacieli con lo scopo di confondere le luci della megalopoli con le stelle. Un america grama che non poteva che esserci presentata solo da un Clint disincantato, pane al pane vino al vino. La metafora della Box, attraverso la quale un tempo molti aspiravano ad ascendere dalle stalle alle stelle, ovvero di conseguire il successo(il milione di dollari) si presta magnificamente per indicare quanto si muove al di sotto di quell'america che ci presentano quotidianamente i mass media della globalizzazione. Le vie del successo con tutti i suoi contrappassi, come la morte dello sport, del dilettantismo (come sta accadendo con il Calcio in Italia) che tiene a cuore il vecchio e romantico allenatore (Clint). Al punto di far disdegnare il raggiungimento del primato mondiale, per le complicazioni che conseguono tali eroismi. Un ottimo film insomma per individuare la psicologia dell’americano di oggi, il quale per evitare il conflitto tra il dover essere e quello che si č, attacca la spina…
G.di Montmirail  06/03/2005 12:51:25 » Rispondi
Casomai la stacca e sono tutti con lui,tutti o quasi....
Invia una mail all'autore del commento ulisseditoritto  06/03/2005 23:20:00 » Rispondi
Guarda che non era una gaffe, attacca la spina..
Ma un modo per individuare la psicologia contraddittoria delll'americano, che dice una cosa e ne fa un'altra(attaccano tutto quello che ostacola il sogno americano). Non a caso nella maggioranza degli Stati Uniti(uniti per modo di dire) č in vigore la pena di morte. Come quella che in un certo qualmodo č stata data dal regista nel film con il distacco della spina alla malcapitata eroina degli alti intrighi che massacrano lo sport....
Ti rigrazio dell'imput dialettico e arrisentirci
bartolomeo antonio