vale1984 7½ / 10 24/04/2013 08:57:03 » Rispondi non mi ispirava per niente invece parte subito bene a raccontare la vita del giovane Pi e le sue giornate in India, i colori, i profumi, le danze, tutto affascina e stuoisce. Poi si passa in poche battute al naufragio e alla terribile situazione del protagonista e si viaggia con lui nei colori, nelle meraviglie della natura attraverso ottimi effetti speciali e una fotografia fenemenale. Insomma fino alla fine è emozionante e molto bello. Sul finale mi ha lasciata un pò interdetta, non so se mi sia piaciuto o se l'abbia trovato frettoloso e un pò confusionario.
Voglio credere alla storia della tigre che in realtà alza le orecchie per salutarlo e non al fatto che possa essere lui ad identificarsi con l'animale e che quindi la verità sia questa seconda. Insomma la regia ha forse spiegato troppo e non ha convinto su questo punto...sarebbe stato sufficiente il dubbio.
E' proprio la mancanza del dubbio che incorpora la metafora del film. Chi ha fede non ha dubbi. L'odissea di Pi vissuta dalla prospettiva di un viaggio intrapreso con gli animali non ha ripercussioni differenti rispetto al racconto di morte e cannibalismo che emerge dal finale. In entrambe le storie Pi ha perduto tutte le persone a lui care ed ha sofferto oltre ogni misura, eppure il racconto con la tigre regala un maggior sollievo nell'animo, attenua la sofferenza. "E' così anche per Dio" dirà un signor Patel ormai adulto. Dio è per un fedele la "storia migliore" in cui credere, per sopravvivere ai "naufragi" che l'esistenza umana incontra lungo il proprio percorso.