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LA PARTE DEGLI ANGELI regia di Ken Loach

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amterme63     7½ / 10  24/12/2012 15:33:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non è uno dei migliori di Loach ma è pur sempre lui. Probabilmente Loach ha cercato di non rimanere stilisticamente prigioniero di un certo tipo di cinema e ha provato un genere che apparentemente non gli sarebbe congeniale, cioè la commedia.
Invece bisogna dire che Loach è bravo a prescindere, riesce a condurre lo spettatore dove vuole con gusto, intelligenza, capacità e pathos. Quindi "La parte degli angeli" è un film ben fatto, divertente e con un semplice ma importante messaggio: tutti noi, anche i più sfigati e i più compromessi, abbiamo qualcosa che vale.
Loach con questo film cerca di imbastire qualcosa di positivo, dare speranza, offrire vie di uscita. Ai sottoproletari, protagonisti dei suoi film, vuole dire di scrollarsi di dosso il senso fatalistico di sconfitta, la rassegnazione alla violenza e all'abbrutimento. Vale la pena scommettere su se stessi, tentare un'integrazione nel sistema, se non altro per vivere in maniera dignitosa e rispettosa di se stessi e degli altri. Bisogna sempre e comunque scegliere l'intelligenza e la tenacia alla vendetta e al parassitismo, non si può che migliorare.
Loach quindi lascia da parte per una volta i meccanismi perversi di sfruttamento, trascura in parte il sociale per dedicarsi prevalentemente all'individuale. Questo può fare storcere la bocca a qualcuno, comunque è un dato reale e decisivo nella vita della gente e quindi fa bene Loach a rappresentare dei modelli e a indicare vie d'uscita.
Molto per Loach dipende quindi dalla reale volontà che ha una persona dal togliersi da brutte situazioni. Gli aiuti sono decisivi e utilissimi (il personaggio di Henry, la moglie del protagonista) ma è ogni singola persona che è responsabile, che deve volere e sapere come cambiare la propria vita.
Il finale infatti fa vedere che la stessa situazione non è positiva per tutti, le occasioni vanno sapute sfruttare. Il protagonista è l'unico che capisce il valore del denaro (un mezzo per costruirsi una vita felice e serena con si ama di più), i suoi amici no (lo vogliono usare per sbronzarsi). I mezzi usati per ottenere questo denaro poi non sono dei più "onesti" è vero, ma Loach non è mai stato un "politically correct". Ciò che conta è che chi sta in basso possa riscattarsi, crearsi una propria identità corretta e saper vivere.
Il personaggio del protagonista è l'unico psicologicamente ben sviluppato e completo, gli altri sono un po' abbozzati (ma questo è tipico dei film di Loach).
Comunque l'importante, come detto, è diffondere un messaggio e anche stavolta Loach ha compiuto egregiamente la sua missione.
pier91  28/12/2012 00:35:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche a me è piaciuto molto. E' più profondo di quel che sembra, come hai giustamente fatto notare. Poi mi ha messo di buon umore, e non è cosa da poco. :)
amterme63  28/12/2012 08:16:16Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma infatti, è tutto sommato un ottimo film, al di là di quello che uno si aspetta da Loach.
pier91  28/12/2012 14:20:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Loach non lo conosco così a fondo. Uno dei suoi ultimi, Il mio amico Eric, mi aveva deluso (anche se ricordo che trovai il doppiaggio pessimo, quindi chissà, rivedendolo in lingua e a distanza di tempo potrei rivalutarlo). Non avevo aspettative altissime e sono rimasta più che soddisfatta. Alla prossima