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VENUTO AL MONDO regia di Sergio Castellitto

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     6 / 10  24/11/2012 18:22:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Probabile che la Mazzantini sia per l'Italia l'equivalente di ciò che è diventata Alice Munro per i lettori newyorkesi...ammetto di non aver mai letto un suo libro, nè di sentirne l'urgenza, ma non ero prevenuto su questo film, anzi. Diciamo allora che la felice prova precedente ("Non ti muovere") non si è ripetuta. Castellitto, se nei momenti migliori rievoca Gianni Amelio, sconfina in un melodramma sopra le righe, senza riuscire del tutto a controllare la materia: anzi, più che sporcarla la rende conforme a canoni comuni e alle aspettative della massa. Tutto il film si regge su una Penelupe Cruz che ogni tanto ricorda le Magnani, le Loren di tanti lustri fa. Il tutto aderendo a una discontinuità narrativa che rende il tutto abbastanza coinvolgente, ma pure un pò gratuito. Come una certa scena di parto che adesca l'immaginario religioso (involontario?). Alla fine, fra frammenti cinematografici classici e cadute di tono (via, i primi 30 minuti da fotoromanzo sono proprio insopportabili) "Venuto al mondo" soddisfa lo spettatore comune alla ricerca di questo dramma uterino piuttosto che diventare veicolo della complessità della storia. Se il film merita una visione nonostante tutto è quando si affronta l'esuberanza caratteriale di uomini "posseduti" dall'ego o dalla frustazione sullo sfondo di una guerra imminente (forse proprio per questo) e per la volontà della Cruz di redimere e svelare il suo difficile personaggio. Alcune figurine di contorno sembrano girare a vuoto nella maniera (il mimo). Non so quanto ci sia del libro, ma il dualismo tragico tra due donne diverse ha un aspetto profondamente, inutilmente evangelico. Pertanto questo è un film irrisolto nella sua comunicativa, doverosamente "popolare" nello sguardo, blandamenta autoriale ma in fin dei conti facile nelle sue emozioni. Tra il pollice verso e il capolavoro taglio a metà, ma onestamente mi aspettavo molto di più