eraserhead 4 / 10 12/02/2013 02:08:10 » Rispondi Una storia che non fatica a sembrare inventata. E infatti lo è. Questo film è un'enorme paraculata, condito con qualche vena (auto)critica verso i disastri che gli Stati Uniti hanno combinato in giro per il mondo. Anche non conoscendo la storia in questione (e io non la conoscevo), si ha l'impressione costante di essere presi per i fondelli. Su tutto, sono inaccettabili
la totale mancanza, nel film. di qualsaisi riferimento al lavoro svolto dal governo canadese: gIusto una scritta alla fine; e l'improponibile svolgimento del piano di Mendez.
. La regia di Affleck è abbastanza lineare, sono le doti attoriali che latitano...in più aggiungiamoci che Tony Mendez era ispanico, e abbiamo un'idea del nostro attore/regista e del suo ego forse un po' troppo grande. Insomma Affleck cerca di fare un film storico, affidando ad una voce narrante il compito di spiegare il contesto dell'Iran del 79 (easy like sunday morning proprio); ma anche di critica socio/politica: il montaggio Hollywood/Iran, i riferimenti ai dittatori armati dagli stessi USA, capi dell'intelligence che a tratti sembrano più capi delle SS. Ma non basta: perchè c'è anche il thriller (inventato di sana pianta), nonchè l'immancabile linea drammatica: moglie bionda con bambino biondo da cui il nostro è separato sa il diavolo perchè. E alla fine non funzione niente: di politica (vera) non ce n'è, di thriller manco a parlarne
tutto ampiamente telefonato: gli scontri al mercato, i controlli, l'inseguimento dell'aereo (sic)
, e alla fine lo zio Sam ne esce alla grande (altro che), con l'ambasciatore canadese relegato al ruolo di gentile palazzinaro praticamente. Un bluff epico.