barbuti75 8½ / 10 28/08/2010 17:17:37 » Rispondi Chi vorrà sottoporsi alla visione di questo film, sappia da subito che non è un film carcerario, ma è una biografia girata in una cella di un carcere. Il protagonista della vicenda è solo uno, Robert Stroud, interpretato in modo magistrale da un Burt Lancaster in stato di grazia. Stroud fu processato e condannato a morte dopo aver ucciso un secondino particolarmente accanito nei suoi confronti, ma ottenne la grazia per mezzo dell'intervento della madre. Da qui la trasformazione della pena in ergastolo e la trasformazione dell'uomo violento in uomo di scienza. Raramente al cinema si è vista una critica tanto dura del sistema carcerario americano, e Frankenheimer la snocciola tramite una scioccante ed edulcorata biografia. Forse ad alcuni potrà sembrare moralistico in certi passaggi, ma tutto è in funzione della trama e dello scopo prefisso dal regista: esaltare la dignità dell'uomo. La prima parte del film è quella più convenzionale, con i secondini nel ruolo dei diavoli danteschi e Lancaster in quelli di un Tantalo che alla fine, dopo tanti soprusi reagisce nell'unico modo possibile: la violenza. Abbiamo poi una sorta di intermezzo, utilizzato da Frankenheimer con intelligenza e tempo dilatato per farci capire che ora il film cambierà, dove avviene l'azione giudiziaria e la modifica della pena da morte a ergastolo. La seconda parte del film è tutta sulle spalle di Lancaster: tutto girato in un'angusta cella di 2 metri x 3, riusciamo a comprendere tutte le motivazioni e la vita di questo personaggio taciturno e compassato che la vita ha trasformato in un assassino. Semplicemente da pelle d'oca. La vita di Strout che diviene uomo di scienza e grande ornitologo ci passa davanti come un treno in corsa e purtroppo mano a mano che gli anni passano, ci rendiamo conto che stiamo arrivando alla fine di un viaggio meraviglioso che vorremmo non finisse mai...
dobel 31/08/2010 15:09:26 » Rispondi Grande film; sono completamente d'accordo.
momo 21/08/2012 10:23:02 » Rispondi Bel commento! Secondo me tuttavia non è una critica così aspra al sistema giudiziario alla fine dai secondini ai direttori hanno tutti le loro ragioni e si comportano razionalmente, è per questo che secondo me diventa una critica ancora più intelligente perché raggiunge un livello più alto mettendo in evidenza alcuni aspetti che di solito molti film trascurano a favore del calssico cliché del secondino violento e del direttore dittatore.