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AO, THE LAST NEANDERTHAL regia di Jacques Malaterre

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     6 / 10  29/11/2012 10:49:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dall'innevata Siberia agli assolati lidi dell'Europa meridionale alla ricerca del fratello dal quale è stato separato anni prima.
Per Ao, tra gli ultimi Neanderthal rimasti, il percorso sarà ovviamente lungo e costellato di pericoli, rappresentati soprattutto dalla razza emergente degli uomini sapiens, più intelligenti e feroci rispetto all'errante protagonista e ai suoi simili.
Il messaggio pacifista/ambientalista giunge un po' banalotto e rasenta il ridicolo quando Ao come un primigenio S. Francesco sussurra ad animali e piante, mentre il sapiens già mostra un' attitudine incline alla violenza e poco rispettosa verso il mondo circostante.
Nel viaggio sarà accompagnato da Aki, ragazza in lotta con i propri simili che come da miglior tradizione favolistica passerà dall'avversione per quell'uomo dall'aspetto ributtante ad un'attrazione sfrenata, motivata dalle doti virtuose e mi sa pure fisiche (ah, la zozzona!) del compagno, come ben sottolineato nel selvaggio e un po' goffo amplesso in mezzo al fango.
Scenari suggestivi, buono il make-up e gli effetti speciali, non si scade spesso in situazioni involontariamente ridicole ed è già qualcosa, purtroppo però la trama non decolla, sono poco appassionanti gli avvenimenti che costellano il viaggio di Aki e dell'uomo dal nome riconducibile al celebre intercalare romanesco.
Inoltre si perde pure l'occasione di portare alla luce alcuni aspetti didattici riguardanti gli usi e i costumi di queste ataviche popolazioni.
L'idea di ricreare una sorta di linguaggio preistorico incomprensibile è azzeccata, mentre le spiegazioni del caso, riguardanti soprattutto gli stati emotivi dei personaggi vengono celermente offerte dalla voce fuori campo.
Tutto sommato decente, considerata anche la misera durata.