deadkennedys 8 / 10 20/11/2012 12:14:16 » Rispondi Suggestivo l'incipit, per i primi 30 minuti non c'è una parola, solo i passi di un naufrago su un'isola deserta, l'esplorazione, la ricerca d'acqua ed l'assordante spirare del vento... D'improvviso musica, persone in lontananza che danzano. Il naufrago all'inizio si nasconde, li osserva da lontano ed ascolta di nascosto i loro discorsi. Sempre gli stessi. Identici. Una donna (Faustine) lo vede, o almeno è questo quello che il naufrago pensa, ma non dà alcun allarme. Egli è convinto che lei abbia voluto aiutarlo, per questo cerca di ritrovarsi da solo con lei per poterle parlare. Ma Faustine sembra non curarsi della sua presenza, così una notte il naufrago penetra nella villa e scopre che Faustine non è l'unica ad ignorarlo. In realtà sono solo ombre, immagini del passato, registrate da un particolare macchinario, che da decenni ripetono all'infinito gli stessi gesti affinchè (scoprirà il naufrago ascoltando il discorso di Morel) la spensierata gaiezza di quella settimana di vacanza non muoia mai. Atmosfere surreali ed angoscianti riflessioni sulla realtà, sulla caducità e la finitezza dell'uomo ma anche dei suoi stessi ricordi...