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DELLAMORTE DELLAMORE regia di Michele Soavi

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Spotify     7 / 10  18/06/2015 19:31:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Film stranissimo questo qui di Soavi, però non mi è affatto dispiaciuto. C'è un mix di generi incredibile: grottesco, horror, commedia nera, thriller, fantasy, dramma ecc... tutto mischiato molto bene, tanto da definirne un "perimetro" molto originale. Questa pellicola è ancora una volta la prova di come noi italiani, un tempo (anche se poi questo non è stravecchio) facevamo lavori molto innovativi. Peccato che oggi non sia più così e l'unica cosa che riusciamo a produrre sono i cinepanettoni con Boldi e De Sica o le "love storielle" con la Cortellesi e Bova. Proseguiamo col film in questione. Soavi non fa la solita storia sui morti che resuscitano, ma vuole andare oltre, dove invece altri registi italiani non si erano spinti. Utilizza gli zombi come una specie di metafora che rispecchia il rapporto tra la vita e la morte, tant'è che poi quest'ultima lo porrà di fronte ad una singolare e in un certo senso, drammatica decisione. Poi attraverso l'enigmatico finale, ci fa capire, come non si può scappare dai propri problemi e che se sei sempre stato uno che ha fatto una vita molto sedentaria e senza aspirazioni, facendo il becchino insieme a un aiutante ritardato, non puoi pretendere di scoprire il resto del mondo e le sue meraviglie, perchè ormai la tua stessa mente si rifiuta, che esso possa esistere, e così si è costretti a rimanere permanentemente in uno stato, appunto, mentale, molto restrittivo, a causa proprio della vita condotta fino ad allora. Ho cercato di spiegarlo quanto meglio potevo, il fatto è che è abbastanza complesso descrivere il lato psicologico di tale pellicola. Soavi, peraltro già allievo di Argento, Bava e altri, si rivela in uno stato di grazia, facendo dei veri e propri passi da gigante rispetto all'esordio di 7 anni prima con "Deliria". Sforna una validissima regia, rese molto bene le scene di tensione, poi riesce a creare una fantastica atmosfera, molto cupa ma allo stesso tempo piacevole. Inoltre l'ironia presente gioca un ruolo molto importante, infatti viene valorizzata molto, e fa si che si alternino benissimo momenti horror/thriller e momenti comico/grotteschi. Poi grande direzione di Everett. C'è anche un buon ritmo che si avverte specialmente nella prima parte. Molti buoni e usati al momento giusto gli effetti splatter. La cosa in cui il film pecca molto invece, è la sceneggiatura: troppi i punti lasciati senza alcuna spiegazione, un sacco di forzature e poi ho avuto la sensazione come se avessero voluto strafare, cercando di realizzare un filmone, inserendoci appunto delle cose, a mio modesto parere, molto discutibili, e si sa, con gli horror, specialmente quelli prodotti a basso costo, bisogna stare molto attenti, il rischio di frittata è molto alto. Peccato, ma non mi ha convinto per niente. Per fortuna la fotografia fa "riemergere" la barca, è davvero ottima, molto caratterizzante e da quella tinta dark. Stesso discorso per la fantastica scenografia, sempre molto gotica, come piace a me, e che insieme alla regia, da la bella atmosfera di cui ho parlato anche prima. Valide le musiche. Il cast è sorretto quasi completamente da un grande Rupert Everett, per il resto è poca cosa, La Falchi, oltre a qualche sensuale scena di nudo, non è gran che a livello di recitazione. Il finale, è sicuramente curioso, non è ne bello, ne brutto. Se vogliamo trovare un termine adatto, mi verrebbe da dire originale.


Particolare, sicuramente non il solito zombie-movie, innovativo e forse unico nel suo genere, però una sceneggiatura poco credibile e una seconda parte non all'altezza della prima, penalizzano molto. Comunque, alla fine non è male, un'occhiata la merita. 7- .