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DELLAMORTE DELLAMORE regia di Michele Soavi

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Sir_Montero     7½ / 10  31/01/2013 21:32:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Trasposizione cinematografica di un'opera di Tiziano Sclavi (Dellamorte Dellamore), il cui protagonista è Francesco Dellamorte, "Doppelgänger" del più celebre fratellastro, Dylan Dog.
La resa filmica, operata da Soavi, è brillante e molto fascinosa.
Una regia tecnicamente attenta e precisa, ci mostra la storia di questo misterioso personaggio, e del suo fedele amico-collega Gnaghi, che lavora e vive nel cimitero di Buffalora, infestato, per chissà quale arcana ragione, dai morti che, invece di restarsene buoni sottoterra, ritornano dalle tombe per beccarsi puntualmente una pistolettata in testa.
Non è tanto l'aderenza del film alla storia originaria (in ogni caso, fedelmente rispettata da Soavi) a rendere speciale questo atipico prodotto del cinema italiano di genere, ma sono le atmosfere cupe e decadenti che permeano gli scenari, il nichilismo disincantato del protagonista, l'umorismo nero che contraddistingue diversi momenti ai limiti del trash puro, l'oniricità grottesca e toccante che sembra inghiottire l'intera storia...una storia che racconta di amore e morte, di cinismo romantico e amore disilluso, e lo fa con le parole, da noi tanto amate, del sogno e dell'orrore.
Lo consiglio vivamente per chi, come me, è cresciuto a pane e dyd, tra lacrime e sorrisi.
Daltronde...

"Ognuno fa quello che può, per non pensare alla vita."
oh dae-soo  31/01/2013 21:40:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Vedo che le due battute su dd ti han fatto voglia di rispolverarlo eh?

L'ho visto solo all'epoca, avevo 16 anni e ne ho un ricordo bellissimo che ho paura di rovinarmi rivedendolo.

Ma Anna Falchi su quella bara non me la sono scordata per 2 anni boni.
Ottimo commento per un film tremendamente di genere ma con un'anima dentro.
Sir_Montero  31/01/2013 22:29:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si, in effetti mi è venuta una gran voglia di rileggere alcuni numeri, e di rivedere questo film (che vidi anni addietro). Non so come, ma trasuda malinconia e disillusione. Toccante la domanda che ritorna spesso: "Chissà se poi c'è il resto del mondo?"
Grazie per l'apprezzamento oh dae!! :)