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RED LIGHTS regia di Rodrigo Cortés

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-Uskebasi-     8 / 10  03/12/2013 17:40:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
COMMENTO SPOILEROSO

Non puoi negare te stesso per sempre...

Cortés con Buried si è messo gli occhi di molti addosso, anche i miei. Il suo seguente film con la piena libertà non arginata dal legno di una bara poteva paradossalmente essere più difficile, scoprendo eventuali difetti che prima non si potevano notare.
In effetti Red Lights è un film imperfetto. Ha l'anima da 9, ma un corpo da 7.
L'idea è impressionante, bellissima, il modo in cui viene rivelata però può non essere il migliore, forse perché non cristallino. Infatti molti si sono soffermati sulla figura di Silver quando in realtà lui non conta un càzzo, il film è quasi esclusivamente Buckley. Tutto il resto è un contorno in funzione sua. La spiegazione in quel duello verbale allo spettacolo apparentemente può non essere chiara, in realtà Cortés usa le parole giuste, e una seconda visione lo conferma. Cortés, con un'ottima fiducia verso il pubblico, si limita a dire le cose una sola volta; se non hai sentito quella determinata parola, se ti sei perso quel determinato particolare, se ti sei distratto in quel determinato momento, ti arrangi, non ci sarà una seconda occasione. Per questo, seppur semplicissimo, è uno di quei film dove occorre attenzione, altrimenti si finisce per giudicarlo non obiettivamente. E' come fare mentalmente una lunga somma con numeri che non superano il 4, facilissimo, ma se ne perdi uno...
La prima metà è inattaccabile, dialoghi bellissimi, storia interessantissima e personaggi di un certo spessore. Si rompe qualcosa a metà opera, che coincide praticamente con la morte della Matheson (la miglior Weaver nel miglior ruolo interpretato post Alien). Da qui qualcosa che non va può esserci: la senzatetto che lo indica e poi gli sputa in faccia; lo strano incontro con Silver nella stanza d'albergo preceduto dall'anziano che lo attacca come fosse un demone; la scena ridicola dei giornalisti in fila sotto la pioggia dove ognuno prosegue il discorso del collega precedente; e qualche insignificante ma risparmiabile errorino di regia come ad esempio la moneta inquadrata nella mano destra di Buckley e subito dopo lanciata con la sinistra.
In poche parole, Red Lights è uno dei migliori esponenti del cinema che tratta il paranormale.
Magari lo è solo per me, o per pochi disperati o illuminati, ma con più cura e una sceneggiatura più esplicita sono sicuro lo sarebbe stato per molti altri.

Non puoi negare te stesso per sempre...
Buckley in lacrime per il solo rimpianto di non essersi rivelato a Margaret, l'unica persona che meritava saperlo, è memorabile.
C'è ancora il tempo per farle un regalo. Spegni quella macchina.