E' vero: Forse ci sono un po' troppe tragedie e la triade paradiso-inferno-purgatorio copia spudoratamente Dante; tuttavia vi assicuro che rispetto il significato del film tutto cio'scivola completamente in un secondo livello, non ci presterete minimamente attenzione. Le tragedie, poi, credo siano state inserite per rafforzare maggiormente l'idea del paradiso, quindi spazziare a mo' di pennellata colorata nella vita che oscilla tra le sue gioie e sofferenza.
Si sofferma con ricordi e flashback su quello che è veramente importanti,essenziale,vitale, che dona colore e calore all'esistenza: mangiare un panino con la donna amata, consolare un figlia che ha la febbre, vivere le proprie passioni con coraggio, non arrendersi mai di fronte l'inferno dello sconforto.
Profondo, di un romanticismo genuino che non è mai sdolcinato e punta diritto al cuore del cuore, come da titolo al di là dell'anima.
Commuovente, ma non strappa lacrime facili, piuttosto riflettere silenziosamente su come puo' essere vissuto la vita.