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DEAD MAN WALKING - CONDANNATO A MORTE regia di Tim Robbins

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ferzbox     8 / 10  10/04/2015 17:01:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Qui si casca in un argomento delicatissimo,maggiormente presente negli Stati Uniti,ma comunque sentito in tutto il mondo: le divergenze etiche sulla pena di morte.
"Dead man walking" è una pellicola firmata Tim Robbins che analizza degli aspetti importanti su questa tematica; solitamente si è abituati a ragionare con semplicità,ci basiamo su quello che sia oggettivamente giusto o sbagliato,ma già il fatto che esistano persone che non sono favorevoli alla pena di morte dimostra che di oggettivo non c'è nulla.....il punto è: è giusto uccidere? anche se ci sono delle motivazioni concrete? togliere la vita ad un'essere umano,in alcuni casi,può essere considerato tollerabile? o giustificabile?
Domandona....anche perchè se questo quesito fosse posto ad una donna a cui hanno ucciso brutalmente il figlio è difficile pensare che non risponda di si....

Personalmente credo che la pena di morte sia una grandissima idiozia; non soltanto per ragioni etiche,ma anche perchè penso che non sia affatto una punizione; la morte fa paura,terrorizza,però la morte non sarà mai come una forma di agonia continua mentre si sta in vita.......se un'uomo fosse rinchiuso all'interno di una cella,facendogli mangiare pane secco e acqua per un mese,e poi per un'altro e un'altro ancora,non sarebbe minimamente paragonabile a quel breve attimo dove tutto finisce......
Comunque il punto non è solo questo; il film di Robbins azzarda un poco....cerca di far vedere la pena di morte utilizzando l'emotività di entrambe le parti; a cominciare dalla famiglia del carnefice e delle vittime fino ad arrivare all'opinione pubblica e le istituzioni.....ma dove stava la vera umanità?....
....probabilmente nel confronto tra sorella Helen e il resto del mondo? in quella battaglia piccola e quasi invisibile che affrontava quella donna?....
Per tutta la visione cercavo di capire cosa fosse giusto; il condannato a morte Matthew è responsabile di aver ucciso e violentato due ragazzi insieme ad un altro uomo,ma la storia lascia anche intravedere qualcosa dietro le quinte,qualcosa a cui solitamente la gente non interessa sapere... cosa c'è dietro a quell'uomo?....c'è una famiglia,dell'affetto,calore umano,sentimenti....ma sempre intervallando con i flashback di quella violenza,aprendo continuamente delle parentesi che facciano ricordare allo spettatore l'orribile crimine da lui commesso......
Vi confesso che ho avuto una crisi interiore.....solitamente non ci penserei due volte ad essere spietato con una persona del genere,ma ci sono innumerevoli sfumature che non si considerano......considerazioni che feci anche con altri film come "Arancia meccanica" o "Qualcuno volò sul nido del cuculo" ......anche in quele occasioni non si capiva chi fosse il mostro più grande.....
Nel caso di questo film è innegabile che Matthew debba essere punito,però è anche innegabile che alcuni errori e crimini umani siano legalizzati perchè coperti da una "comoda motivazione"......motivazione più volte poco approfondita e analizzata; si cerca un colpevole,lo si uccide e si fa contenta la popolazione che voleva giustizia....e tutto,ovviamente,torna al suo equilibrio....

Uccidere non è mai giusto....può essere capito,ma non giustificato....in nessun caso.......
Un film che mi ha catturato molto,con una Susan Sarandon straordinaria.....diretto bene e parecchio significativo......
Consigliato....