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THE FLYING SWORDS OF DRAGON GATE regia di Tsui Hark

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rain     5 / 10  20/09/2012 13:29:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco arrivare il primo film cinese (e nel particolare il primo wuxiapian) girato in 3D. Io l'ho visto con un normalissimo 2D perchè il film non è ancora arrivato in Italia e quando ci arriverà (se arriverà) ho qualche dubbio sul fatto che possa avere una distribuzione tale da poterselo godere al cinema con un 3D. Io non sono un grande estimatore di questa tecnica cinematografica però la curiosità di vederla applicata a questo genere mi rimane. "The Flying Swords of Dragon Gate" (titolo internazionale di "Long Men Fei Jia") è il seguito di "Dragon Gate Inn" del 1966 e del suo remake "New Dragon Gate Inn" del 1992. La regia, oltre che la sceneggiatura, è stata affidata ad un cineasta esperto che però non sempre mi ha convinto (vedi ad esempio "Seven Swords", uno dei wuxia peggiori che abbia mai visto), Tsui Hark (che già aveva prodotto "New Dragon Gate Inn"). E anche questa volta è riuscito a deludermi.

La storia è un po' confusa segno che la sceneggiatura non è delle migliori, ma tutto sommato si è visto anche di peggio. Diciamo che siamo dentro agli standard di un genere che quasi mai ha fatto della trama un punto di forza. Punto di forza, ogni qual volta si parla di wuxia, dovrebbero essere invece i combattimenti e invece in questo caso risultano essere forse il punto debole del film, in generale poco divertenti e appesantiti da un uso smodato di una pessima computer grafica degna di un film di serie B. Sembra quasi di guardare una partita di "Street Fighter" più che un combattimento tra Jet Li e l'avversario di turno. Forse in IMAX con il 3D l'effetto è diverso ma ho i miei dubbi. Per quanto riguarda l'umorismo, anch'esso solitamente presente in questi film, siamo vicini allo zero assoluto.
Scenografie e costumi oltre ad essere buoni sono impreziositi da una fotografia molto bella. Buona la prova di tutto il cast capitanato da un Jet Li (scelto dopo il rifiuto di Donnie Yen) pieno di carisma ma purtroppo non più agile come un tempo (e vorrei ben vedere a quasi 50 anni).

Non posso dire che la delusione sia stata completamente inaspettata visti gli alti e bassi della carriera di Tsui Hark, certo che quando senti il nome di Jet Li (che già aveva collaborato con Hark in "Once Upon a Time in China") accostato ad un film dal budget elevatissimo le attese si fanno comunque elevate. Ma a questo punto è meglio avere mezzi minori e creare un film divertente usando il solo entusiasmo.