Impressionante. Impressionante è la capacità di Wang Bing di congelare gli esseri umani per far respirare gli ambienti, che sono sempre ambigui, tra la bellezza e la desolazione. Se nel cinema di Wang Bing non mancavano le palafitte, i treni, le scenografie industriali, ora esplodono nella loro quiete lunghe distese di campi, case povere abbracciate dall'oscurità, il fumo. Wang Bing non vuole dimostrare, ma mostrare: non è un occhio critico, ma un occhio che spia e che vuole immergerci nel dramma che non racconta. Bing si annulla quando vuole documentare, per lasciar parlare ciò che vive quel documento. Non è un regista-dio, ma un personaggio silenzioso presente sulla scena. Zero retorica, zero formalismi, nessun tentativo di ricamarci sopra. "Tre Sorelle" è crudo, secco, visivamente imperdibile.
Due ore e mezzo sono sicuramente un'esperienza, ma è difficile da cancellare.