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JONA CHE VISSE NELLA BALENA regia di Roberto Faenza

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Marco Iafrate     8 / 10  12/05/2008 22:42:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tutti conosciamo le aberrazioni della seconda guerra mondiale, e tutti sappiamo quello che hanno dovuto sopportare milioni di esseri umani, la maggior parte di noi che fortunatamente non ha vissuto questa realtà probabilmente non coglie appieno l'orrore dell'olocausto, ecco allora che ci sediamo in poltrona e di fronte alla rappresentazione di questo dramma avremmo il desiderio di pronunciare la frase consueta: "tanto è soltanto un film", purtroppo questo non è soltanto un film, è storia, ed è tutto tremendamente vero; di bambini come Jona tra il 1939 ed il 1945 non ce ne è stato soltanto uno ma migliaia ed altrettanti migliaia non hanno avuto nemmeno la "fortuna" di aver potuto raccontare la propria storia.
Un piccolo tassello di olocausto visto dagli occhi di un bambino, una delle tante drammatiche storie vissute dai deportati, una delle tante terribili storie scritte dal nazismo; Faenza la racconta con toni paradossalmente pacati, nessun sensazionalismo, non ci sono eroi, nessuna scena ad effetto, le atrocità rimangono nascoste, si respirano senza la necessità della visione, è il bello di questo lavoro; non credo debba temere confronti con altri film che hanno trattato il delicato tema dell'olocausto; parlare di "già visto" è fuori luogo, al di là del fatto che quella che ci viene offerta è una visione abbastanza atipica rispetto alle altre pellicole che hanno raccontato dei campi di concentramento e dello sterminio degli ebrei, la storia è questa, non la cambia una macchina da presa, non c'è niente da inventare.
Faenza intelligentemente non esagera nell'esaltare la figura dei nazisti e non esagera nel mortificare quella dei deportati; quello che più colpisce infatti è la parvenza di normalità che respira e vive il piccolo Jona all'interno del lager, è normale per lui raschiare i pentoloni della cucina per mangiare, è normale essere duramente punito quando gli cade un oggetto dalle mani mentre è costretto al lavoro, è normale ai suoi occhi assistere alla sofferenza dei genitori; è il filtro naturale di un bambino di fronte agli orrori.
Bergen-Belsen è la balena che accoglie Jona e lo nutre della stupidità del male, non vi annoiate davanti a pellicole che trattano questi temi, non sono mai nè banali nè troppe.