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IL GIGANTE regia di George Stevens

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  28/11/2009 18:41:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Antesignano delle soap-opera, "Giant" è un film classico che propende fin troppo nelle derive sentimentali della vicenda. Un film controverso e indubbiamente affascinante, che ha fatto innamorare tante generazioni, ma non privo di una certa ambiguità. No, non è quella dei gossip riferiti alle avances di Hudson nei confronti di Dean durante il set (il film è uscito postumo dopo la morte di Dean).
E' qualcosa di squisitamente... ideologico: la rappresentazione della famiglia-tipo repubblicana stride con l'inferno dell'improvviso American Dream del personaggio di Dean, costretto da Stevens a diventare da vittima vincente a... (sì lo so è un termine un pò forte) "carnefice" di se stesso.
Per quale ragione un personaggio originariamente provvisto di un senso pragmatico diventa necessariamente un folle ribelle assetato di potere e vizio?
E qui si potrebbe continuare, indipendentemente dalla scelta stilistica del buon Stevens, quando cerca (riuscendoci solo in parte) di recuperare l'immenso talento epico del suo capolavoro assoluto ("Shane").
Gli esterni sono comunque eccezionali (Altman si è ispirato al film per un film complesso e invero felicissimo come "Jimmy Dean Jimmy Dean"), non altrettanto gli attori. A parte Dean, sono proprio i comprimari a entrare perfettamente nei personaggi.
Il ventenne Dennis Hopper sembra più vecchio di 15 anni