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UN SAPORE DI RUGGINE E OSSA regia di Jacques Audiard

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  06/10/2012 01:59:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ci sono film che rivelano (troppo) presto la loro istintiva bellezza, e alla lunga risultano falsi, artificiali, e si scordano presto. Ce ne sono altri che fanno leva su certi difetti, e proprio per questa ragione si fanno ricordare a lungo e (pur con qualche riserva) amare per lungo tempo. E' il caso del nuovo e attesissimo film di Audiard, forse il cineasta francese più dotato in un'anno davvero di grazia (il 2012) per il cinema d'oltralpe. Diciamo subìto che non è il suo miglior film, è pieno di fotogrammi bellissimi che però non valgono neanche un solo minuto de "Il profeta". Storia ad alto rischio emotivo e psicologico, "Un sapore di ruggine e ossa" fa perno su alcune delle tematiche care al regista, come la redenzione e la bellezza interiore anche nella "bestialità". Un film sentimentale durissimo, per nulla edificante e capace di frastornare lo spettatore con registri completamente diversi (benchè complementari) . Il trailer lo presenta come un film che parla inequivocabilmente dell'handicap, e per una volta la disabilità è affrontata con coerenza, coraggio, senza piagnistei o peli sulla lingua.
Ma Stephanie trova il privilegio (si fa per dire) di essere accettata nel suo nuovo corpo da un omone prestante, di quelli che tutte/i sognerebbero di baciare, ma allo stesso tempo diventa uno strumento carnale di sessualità dove è facile ravvisare le stesse circostanze che portano tutte le donne a reclamare qualcosa di più... di una focosa scopata. Interessante, direi, visto che a immortalare questa donna duramente colpìta nel suo corpo è un volto come quello della magnifica Marion Cotillard: ma è possibile che in Italia sia quasi impossibile trovare attrici di questo livello, di questa intensità? E poi c'è il personaggio di Ali, una figura maschile davvero memorabile perchè imperfetta (come tutte le figure maschili), un uomo che sa come far godere una donna e tirare pugni da far impallidire il Brad Pitt di Fight Club, ma che nella vita è praticamente un disastro su tutti i fronti, e questo farà tirare un sospiro di sollievo a tutti i nerds sgraziati o imbranati di questo mondo. Il problema è che la vicenda di Stephanie passa relativamente in secondo piano davanti a quella, insormontabile, di questo macho incapace di essere un buon padre per suo figlio, di amare una donna oltre gli amplessi, di cercarsi un lavoro onesto. La sua negligenza ha qualcosa di commovente, tuttavia le situazioni che lo vedono coinvolto mostrano le lacune tipiche del film. Il rapporto con il figlio non dico sia stucchevole, no, ma si è tutto già visto nel corso degli anni, da Kramer contro Kramer passando per un certo kieslowsky (e l'episodio dell'incidente nel ghiaccio è preso letteralmente da un episodio del Decalogo). E il punto è che proprio la vicenda di Stephanie rende il film così bello e interessante, mentre sul fronte opposto rischia di perdersi in un'esercizio risaputo di dinamiche paterne e familiari. Comunque Matthias Schoenarts è un'altro attore coi fiocchi, e descrive abilmente la sua commovente, irritante e tutto sommato bonaria brutalità. E' lui il vero Handicap della vicenda, mentre si lascia trasportare nel buio della sua debolezza. I contrasti del film possono spiazzare gli spettatori, abituati al conformismo dilagante del classico amore impossibile e dai suoi veti sociali, tuttavia Audiard è un cineasta capace di arrendersi al suo stile asciutto e dilagante, consapevole di colpire proprio perchè in fondo, tra le pieghe della storia, esistono anche schemi convenzionali di cui forse non si sentiva un gran bisogno.
Non posso dire di averlo amato come altri suoi film, proprio per questa invadenza di meccanismi troppo alieni o troppo comuni, tuttavia anche qui si ritrova un'autore in grado di spodestare ogni principio raccontando quanto sia difficile proprio la ragione del sentimento rispetto all'appagamento naturale di corpi estranei. E' l'altra faccia del knock out costruito a tavolino in Quasi amici-
afarnedi  04/02/2013 11:11:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Caro kowalsky, leggerti è un vero piacere e sono talmente allineato ai tuoi commenti e gusti in materia che se non leggo una tua recensione positiva non guardo neanche il film. Compliementi veramente.
per quel che mi riguarda il film si meritava forse un mezzo punto in più, ma forse perchè dal mio punto di vista di padre mi ha toccato veramente tanto.