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LA REGOLA DEL SILENZIO - THE COMPANY YOU KEEP regia di Robert Redford

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     6 / 10  21/04/2014 19:20:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non sono un amante del cinema di Redford (intendiamoci, dietro la mdp, come attore ne ho sempre apprezzato sia il fascino fotogenico che la versatilità professionale), non ho amato la fase personale naturalista, avrei esatto maggior misura nei toni melò, mentre l'ultima fase, quella pollackiana, più impegnata ha sempre ecceduto in didascalismo, è labile il confine tra voler esprimere il proprio pensiero critico sulla politica estera americana e farne propagandismo democratico, e in 'Lions for lambs' quel confine è stato spesso oltrepassato.
Stavolta mira al cinema di denuncia del suo mentore Pollack, ma da thriller ciò a cui mira essere chiude in una 2° parte drammatica, tensione spezzata dai continui irritanti cameo di star che non si fa mancare, il più delle volte queste accozzaglie di celebrità servono a mascherare la mancanza di consistenza, Redford non ne avrebbe neanche bisogno poiché gli ideali sono l'unica cosa che sorreggono la finalizzazione del film, al contrario di un Edel che ripercorre la deriva della Baader Meinhof distaccatasi dai propositi nobili da cui era nata, Redford sembra cercarne in casa propria, nella frangia più estremista una tardiva redenzione mediante il quale smuovere la massa di oggi incollata ai social, seminate qua e là ci sono palesi richiami caustici alle tendenze giovanili. Se come film di denuncia è tutto troppo servito, dicevo anche sul piano della storia non ha guizzi, si appiattisce nel momento in cui doveva decollare, magari guardando anche al recente neoclassico thriller politico polanskiano 'L'uomo nell'ombra', il rebus nella 2° parte si infittisce e recupera anche quel briciolo di suspance da spionaggio hitchcockiano per mantenersi vigoroso, Redford si staglia su una lunga sequela di sequenze verbose che fugano qualsiasi accenno di coinvolgimento tachicardico.