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THE WORDS regia di Brian Klugman, Lee Sternthal

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julian     5 / 10  07/08/2013 17:13:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tre piani narrativi e tre storie, ciascuna delle quali prova a spiegare la vita e le motivazioni che muovono i protagonisti della storia sovraordinata. Ambizioni ottime e bella l'idea degli esordienti Klugman e Sternthal, che partono dall'assunto quasi ovvio che ogni scrittore metta la propria vita nel suo libro, ma non basta. Troppo patinata e falsa la storia d'amore a Parigi; scontato e poco incisivo il racconto di Rory, uno dei troppi scrittori falliti di New York, attraverso il quale si vorrebbe far comprendere il passato di Hammond, protagonista reale del film, il cui ruolo è però ridotto ai minimi termini e a poche comparsate.
Finisce che lo spettatore si interessa di più al secondo piano narrativo (Rory), che pure è troppo banale per sopravvivere da solo, senza trovare empatia alcuna con Hammond - del quale Rory è solo uno specchio letterario - e con la sua vicenda.
La struttura a scatole cinesi permette di instaurare uno scomodo paragone con Adaptation, ma sfortunatamente, dopo aver visto l'opera di Jonze-Kaufman, tutti gli altri film simili mi sembrano banali.