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IL CORVO 2 regia di Tim Pope

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Spotify     5 / 10  18/07/2016 05:49:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sequel che non ha quasi niente a che fare col primo, leggendario, episodio. Fosse stato per me, questo e i successivi capitoli del "corvo" non ci sarebbero mai dovuti essere: per prima cosa, il solo pensiero di eguagliare il lavoro di Proyas con un secondo film, può uscire solo dalla mente di un folle, perchè la pellicola del '94 resta un masterpiece inarrivabile nel suo genere. In secondo luogo, le trame sono oggettivamente tutte uguali, ognuna si rifà, ovviamente, all'opera di Proyas. Questo "The Crow: City of Angels" ha qualche discreto elemento, in fin dei conti guardandolo si pensa che è si, un film fatto male, però in fin dei conti in giro c'è di peggio e dunque alla fine, con lieve fatica, si arriva alla fine. Però se poi si pensa che tale Tim Pope, attraverso questa pellicola volesse cercare di sfornare un prodotto all'altezza del primo "Corvo", allora si che il film perde quel poco di dignità che aveva. Innanzi tutto partiamo dal fatto che l'attore che risponde a nome di Vincent Perez non si avvicina neanche lontanamente a Eric Draven di Brandon Lee. Anzi, l'attore svizzero cerca in tutti i modi di imitare le gesta del defunto Brandon, con risultati alquanto scadenti. Non trasmette assolutamente quella adrenalina, quell'empatia che si provava nei confronti di Eric Draven/Brandon Lee. Interpretazione dei dialoghi fiacca ed espressioni che lasciano a desiderare. La regia di Pope non regala alcun guizzo, non da carica e pathos alla storia, non trasmette tensione e a volte si consuma in inutili sequenze prolisse. Pessima la caratterizzazione dei personaggi, nessuno che desta interesse, sono tutti descritti in maniera tremendamente superficiale, in primis Ashe Corven. Brutte le scene dove il nostro protagonista elimina i nemici, alcune poi sono al limite del ridicolo come quella nello strip club. Il finale è orrendo, decisamente la parte peggiore della pellicola. Insensato e mal sviluppato. Sceneggiatura quasi inesistente, praticamente non esiste un'elaborazione dei soggetti principali, l'impianto narrativo è piattissimo e cosa che mi ha dato fastidio più di tutte, l'improbabile ruolo che gioca la setta, elemento che quasi fatica a stare all'interno dello screenplay. La fotografia non è malaccio, però non raggiunge assolutamente i livelli del primo film. Comunque, ci sono dei decenti toni grigio-neri, i quali, al massimo, ricordano vagamente quelli del precedente capitolo. La scenografia invece è tra le cose migliori del lungometraggio: è molto cupa, quasi claustrofobica in certi punti, polverosa, e si avvicina leggermente a quella di "The Crow" (affermazione questa da prendere con le pinze). L'unica cosa buona che fa Pope, è la creazione di un'atmosfera avvolgente, funerea e oppressiva. Per lo meno si respira un'aura che risponde al titolo della pellicola in questione.

Conclusione: sequel scarso di un capolavoro, non avevo grandi aspettative e infatti "The Crow: City of Angels" non mi ha dato nulla se non 85 minuti a cervello spento. 5= .