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ANNA KARENINA (2012) regia di Joe Wright

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Barteblyman     3 / 10  15/03/2013 13:52:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un film insopportabile. L'accattivante idea di mettere in scena la messa in scena può sembrare funzionale nonché originale ma io l'ho trovata oltremodo manieristica con svariati elementi ridicoli. Il brio della prima parte (ove il virtuosismo abbonda) ricorda un altro per me must insopportabile, il pop di Baz Luhrmann. Altre cose insopportabili sono l'accento di Keira Knightley annesso ad alcune sue espressioni facciali (fortunatamente non ai livelli di A Dangerous Method) e i capelli biondo pulcino di Aaron Taylor-Johnson (Kick-Ass). Decisamente più interessanti i personaggi speculari ad Anna e Vronskij, ossia Kitty e Levin.

Joe Wright, che ha il gran merito di aver trasportato molto bene al cinema un romanzo strutturalmente ostico come Espiazione di McEwan, qui forse si prende invece fin troppe libertà stilistiche tramutando Tolstoj in Tolstojland. Un baraccone pieno di simpatiche ed inutili giostre. In certi momenti ti aspetti che qualcuno inizi pure a cantare. "Svignarsela! Bisogna Svignarsela!", furono le ultime parole di Tolstoj, nel film, nelle scene ove la Knightley accelera il passo, più che svignarsela gira uno spot. L'occhio "introspettivo" e funambolico di Joe Wright e il volto di Keira Knightley trasformano la fuga in una pubblicità di Chanel, Coco Mademoiselle. Ma questo è il tentativo di attualizzare di Wright, coreografia immobiliare e spot patinato.

Un film in costume... da bagno. Il lustro che zampetta per sottrazione vuol certo essere un aggiornare una storia datata 1877, aggiornare il soggetto conservandolo ma defenestrando il realismo modellando come pongo il palco, il che è quantomeno paradossale e ardito visto il tema del romanzo. Il realismo irreale. Una "stravaganza" che non paga e che rende il film emotivamente poco consistente. Ma anche io lo sono e quindi tutto è bene quel che finisce male.

E, a proposito di cose scombinate, al pur insopportabile Baz Luhrmann l'operazione era riuscita decisamente meglio con il suo Romeo + Giuletta (vabbe', Shakespeare è decisamente più malleabile).

E, a proposito di altre cose scombinate, l'operazione di sottrazione era riuscita enormemente meglio al von Trier di Dogville.

Che dire, non tutte le ciambelle escono col buco, specialmente quando non sono ciambelle (dovevo per forza chiudere con qualche frase buttata lì, come questa o forse come tutto il resto).

Vronskij mi ha ricordato assai il Christopher Villiers, capo della resistenza, del film Top Secret!
frine  08/05/2013 04:53:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento ben scritto. Però se apprezzi la caratterizzazione di Kitty e Levin , significa che hai compreso il senso più profondo del film. E allora perché 3? Visto che l'obiettivo di sceneggiatore e regista era proprio valorizzare i due personaggi 'secondari', ma in realtà primari secondo Tolstoj?
Kitty è una principessa giovane e viziata, che, dopo l'onta subita a causa del rifiuto di Vronskj, affronta una severa educazione sentimentale. In una località termale in Germania incontra una donna-mentore che le insegna a riconoscere il vero amore. E infatti.....
Secondo me, il rapporto felice (ma per nulla scontato) fra Kitty e Levin è la cosa migliore del film.