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SPRING BREAKERS - UNA VACANZA DA SBALLO regia di Harmony Korine

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8½ / 10  19/09/2014 15:00:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quattro studentesse di college non vedono l'ora di partire per la Florida e festeggiare lo spring breakers, ovvero la festa di primavera molto in voga nel Nord America (ma non solo) spesso all'insegna dell'eccesso illimitato tra sesso, alcol e droghe d'ogni genere. In cosa consista questo raduno giovanile Harmony Korine ce lo spiega a suo modo, cioè senza filtri nelle immagini iniziali, decisamente eloquenti riguardo il totale delirio in cui si immergono questi giovani.
Mancano però i soldi, le ragazze sono al verde; nessun problema, si fa una rapina e si parte piene zeppe di denaro da destinare ai bagordi più disparati.
La bisboccia può avere inizio tra party sfrenati, bevute colossali, promiscuità sessuale e introspezioni adolescenziali da cui si evince tutta la superficialità di un mondo alla deriva.
Intanto le cose prendono una brutta piega durante l'ennesimo festino, l'eccessiva quantità di droga attira l'attenzione della polizia che arresta tutti i partecipanti, nostre eroine comprese. Scagionate ma costrette a stare al fresco per due giorni ritrovano la libertà grazie al laido Alien, un po' rapper ma soprattutto gangster che si prende a cuore le loro sorti non certo per mero spirito caritatevole.
Soldi, la parola magica che apre ogni porta in America e un po' ovunque. Ovvio che la mtv generation ne voglia a bizzeffe. Nati e cresciuti nel culto del possedere, del far successo a tutti i costi Korine li inquadra come una massa spregiudicatamente ebete, avida di ricchezze e potere, tanto da venire a patti con il più squallido e pervertito dei criminali pur di assaporare una vita in cui (in apparenza) non vi sono più doveri ma solo piaceri.
Vivere come nei videoclip senza più discernere la realtà da ciò che è stato creato a puntino, un mondo fantasioso cesellato ad hoc sulle curve o i muscoli della pop star del momento che è solo costruzione artificiosa, apparenza bugiarda, gloria effimera.
Film sul disagio giovanile e su un America che sta fondando il proprio futuro sul vuoto pneumatico. Il disagio è quasi inconsapevole, quindi ancora più terribile, asservito a una controcultura che intima di farcela o di bruciare presto.
Cervelli lobotomizzati e disastro totale? in realtà Korine non è totalmente pessimista, salva a suo modo due delle splendide interpreti, tra l'altro molto brave e disinibite (alla faccia del passato Disney, vero Gomez e Hudgens?) tanto quanto l'esperto James Franco che gigioneggia furibondo.
Il visino limpido e pulito torna nelle telefonate ai genitori, l'integrità ed i buoni propositi sono solo una maschera rassicurante da sostituire il più velocemente possibile con un passamontagna, preferibilmente accoppiato ad armi da fuoco e bikini fluo, tonalità onnipresente insieme a colori caldi ed avvolgenti.
Korine si affida ad un montaggio irregolare, destruttura tramite ellissi, flashback, stacchi improvvisi senza mai rendere criptico il suo lavoro. Tra l'altro- sottolineerei- un eccellente lavoro, spiazzante per l'adolescente brufoloso irretito dal solito titolo demente della distribuzione italiana, orgasmico per il cinefilo accanito. Grandioso Korine, un regista che punta l'obiettivo e riesce sempre a rintracciare l'angolo più marcio della società odierna; straordinaria la scena in cui Franco accompagna al pianoforte le ragazze mentre intonano "Everytime" di Britney Spears. Basta questa scena per abbracciare la grandezza di un regista capace di miscelare il romanticismo da catena di montaggio con le efferatezze perpetrate dalla gang femminile e dal loro mentore. Il regista prende uno dei miti per eccellenza delle nuove generazioni e la accoppia con ciò che sono diventati i suoi fans: pupazzi manovrabili senza alcun ideale, mostri amorali privi di rispetto verso tutto, per primi loro stessi.
Conta solo apparire e avere. Che tutto il resto si fotta.