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RUBY SPARKS regia di Jonathan Dayton, Valerie Faris

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oh dae-soo     8 / 10  15/07/2013 12:28:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo, sono forse l'ultima persona al mondo che può dir questo (non vedo commedie da anni) ma credo di
non andar troppo lontano nel definire Ruby Sparks come il tentativo più riuscito di avvicinare quella che, a mio parere, è la massima vetta del genere nella prima decade degli anni 2000, l'immenso Se mi lasci ti cancello. I punti in comune tra i due film sono moltissimi ma incastrati in una struttura completamente differente.
Qui alla regia c'è la coppia Dayton-Faris, gente che di cinema sa scrivere come pochi e che con soli due film, Little miss Sunshine e questo, potrebbe già fermarsi e aver dato alla commedia indipendente americana più di qualche registuncolo che sforna porcherie da decenni.
Si può scrivere l'amore ideale? Fino a che punto è lecito modellare la persona che ami a tuo piacimento?
Commedia dolcissima, tenera, ma allo stesso tempo molto profonda e quasi cattiva nelle tematiche che affronta.
Calvin è un grande scrittore che a 19 anni ha avuto un successo incredibile e poi per 10 anni non è più riuscito a scrivere. Manca l'ispirazione, ispirazione che certo non può venire dalla vita che fa, rintanato in casa e incapace di instaurare il benchè minimo rapporto con chicchessia. Una notte l'ispirazione arriva. E' Ruby,una bella ragazza, molto semplice e solare. Calvin la sogna, la "inventa" e inizia a scriverne voracemente. Finchè Ruby non appare davvero, in carne ed ossa, a casa sua.
Se voi poteste scrivere l'amore della vostra vita lo fareste? Avete un foglio bianco e potete scrivere là sopra tutto quello che volete, come e quanto vi ama, come vi guarda, cosa vi dice, modellarle il corpo, sceglierne i sogni e le aspirazioni, renderla vostra per sempre.
Tutto bellissimo no? Sì, ma poi, pensandoci bene, siamo sicuri che si possa veramente raggiungere la felicità in questo modo? Sapere di essere amati, sapere che si è perfetti per l'altra, ma saperlo perchè sei tu che l'hai deciso e imposto non è più simile all'infelicità? Calvin inizia a smettere di scrivere, cerca di capire se la ragazza che ha creato può amarlo a prescindere dalla magia che l'ha generata, amarlo per quello che è. Ma piano piano arrivano i primi problemi perchè nessuna persona scritta nero su bianco può avere la complessità di una reale, perchè le passioni, gli amori, gli umori e le complicità sono montagne russe della vita in cui tutti prima o poi dobbiamo salire,vanno su e giù tra discese ardite e le risalite, perchè Califano lo diceva, tutto il resto è noia, o comunque può esserlo.
E allora Calvin ricomincia a scrivere perchè si accorge che rischia di perderla.
La scena del confronto a due davanti la scrivania è di una bellezza e violenza devastante perchè metafora geniale e terribile di quei rapporti non liberi,quei rapporti in cui uno dei due (quasi sempre le donne) devono modellarsi agli occhi dell'uomo, stare alle sue regole, perdere completamente la propria identità per lui.
E, più sotto le righe, c'è anche una forte critica a quei "geni" che si rintanano nel proprio mondo e nella loro (presunta) grandezza e non riescono ad abbassarsi al livello delle persone normali (vedi anche il confronto con l'ex ragazza).
Il film è brillante, divertente (soprattutto grazie al personaggio del fratello, tra l'altro interpretato da un attore strepitoso -Chris Messina -) ma sotto questa patina è di una crudeltà e malinconia incredibili.
La prima parte è molto dolce, con quel personaggio creato da zero che dice a Calvin "e' come se ti avessi sempre aspettato" (quando invece è semmai vero il contrario), quel blocco di vita finalmente divelto dall'arrivo dell'amore, quella perfetta simbiosi tra i due.
Ma, ahimè, simbiosi artificiale.
E in un finale praticamente identico ad Eternal Sunshine forse vediamo la genesi di quello che da artificiale può diventar naturale.
Perchè nessuna condizione umana è mai definitiva.
La nostra vita non è un libro in cui provano a darci pagina dopo pagina tante sfaccettature perchè noi quelle sfaccettature ce le abbiamo in ogni pagina, in ogni rigo.
Noi siamo tutto e niente ogni secondo, essere capaci di amare ed odiare quasi allo stesso tempo.
Noi siamo uomini, non personaggi.
Siamo esseri miserevoli e meravigliosi, miserevoli e meravigliosi, difficile mettere una "o" nel mezzo.
Amiamoci per quello che siamo.
Ruby, sei libera.