caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

AMOUR regia di Michael Haneke

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
elio91     10 / 10  11/12/2012 12:13:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ha sempre diretto film-limite, Michael Haneke, con situazioni-limite. Era l'imprevisto che faceva capolino nel quotidiano a scardinare e scioccare lo spettatore con violenza solitamente fuori scena (Funny Games, Cache, La Pianista, Il nastro bianco). In Amour l'argomento è sempre tabù, l'imprevisto c'è ma si tratta della condizione naturale della vita (o della morte), ma c'è una delicatezza mai vista prima nel suo cinema e, cosa più importante, stavolta tutto viene mostrato in camera da presa, non accade oscenamente (fuoriscena, fuori dall'inquadratura).

Sembrerà strano parlando di un autore distaccato fino all'esagerazione come l'austriaco, ma Haneke pur mantenendo le distanze,in Amour in verità racconta con uno sguardo gelido e contemporaneamente di grande sensibilità. Non, come ha detto qualcuno, "con lo sguardo da serial killer" ma con la voglia di non banalizzare nulla, e ci riesce. Nessuna musichetta a sottolineare momenti altrimenti patetici o di aria fritta, nessuna costruzione artificiale né apertura alla spettacolarizzazione del sentimento, eppure si resta commossi spesso e volentieri, si partecipa al dramma di tutti i giorni della coppia Trintignant-Riva.

Vi stramazzerà il cuore, Haneke, il suo cinema è indirizzato sempre verso lo stesso obiettivo. Vi farà scioccare, vi scombussolerà l'ago della bilancia morale ed è per questo che alcuni non hanno amato la deriva finale del film. Hanno tirato in ballo l'eutanasia riducendolo a manifesto ideologico di Amour, o meglio deriva per partito presto: falso, falsissimo! Haneke non vuole assolutamente dire cosa sia giusto o sbagliato, né se l'eutanasia sia appunto cosa buon o cosa cattiva; quelle son cose da lasciare ai sempliciotti o ai critici che lo bollano come film ora misogino ora empatico. Ad Haneke interessa la sfumatura e l'ambiguità di un argomento e una storia non risolvibile a concetti semplicisti né esplicabile a parole.
La sua proverbiale crudeltà è sempre presente, ma se si sono visti i lavori precedenti è certo smussata dai gesti teneri e semplici dei due amanti. Forse proprio per questo fa ancora più male, quella crudeltà. Ma il regista non esagera mai, l'occhio clinico a furia di stare in alto e di sparire dalla scena ha acquisito la giusta sensibilità per sapere dove portare la storia, dove calcare la mano e dove invece dare una carezza. Il dolore però è esibito, chi non conosce l'autore dirà in modo sadico, in realtà con accuratezza chirurgica, senza filtri né cedimenti.
Se si esce dal cinema sicuri e saldi, allora di Amour non si è capito nulla. E difatti non succederà. Vi martellerà in testa e nel cuore per giorni e giorni, e dovrete renderne conto, con le sue domande e le sue ambiguità.
Ogni gesto è Amour, un titolo tanto lapidario per un film cosi pieno di sfumature anche nell'amore.
Ma sono contento che Haneke sia riuscito a commuovere nella sua freddezza apparente, regalandoci un capolavoro di dignità e delicatezza alla sua maniera.
Ciò che mi colpisce ora e sempre del suo modo di fare cinema, è che i lunghi piani sequenza portano sempre a qualcosa né sono fini a sé stessi. Perfino di altri grandi autori non si può dire la stessa cosa spesso e volentieri, ma l'austriaco riesce a ponderare ogni dettaglio dandogli il giusto peso.
Non so se il mio cuore avrebbe avuto lo stesso sbalzo furente nella sequenza magistrale del sogno (incubo), se tra le prime scene non avessimo saputo che i ladri avevano forzato la porta dell'appartamento della coppia di protagonisti. Credevo facesse davvero parte del piano reale cinematografico, perché Haneke solitamente non mostra altro che ciò che accade nel reale, non concede sguardi o abbozzi di sogni. Per questo mi sono spaventato tantissimo, mi sono detto "adesso che cosa succederà di male", ma poi mi sono reso conto che tutto stava già succedendo, che l'incubo era DELLA realtà, era già reale. Non era un sogno, quello.

Tutti entrano nell'abitazione della coppia protagonista. è un invasione forzosa quasi: noi per primi già siamo lì, poi entrano i pompieri sfondando la porta, e poi figli, allievi, vicini, piccioni, forse ladri. Una casa invasa da tutti, e noi spettatori siamo i più indecenti perché questa è una vicenda tanto intima che ti sembra di spiare dal buco della serratura, quasi a sottolineare il fatto che chi ha diviso per anni tutto meriterebbe di essere lasciato solo, abbandonati a sé stessi con tatto e sensibilità (o no?).
Il piccione non è un escamotage di facile simbolismo, lo è solo inizialmente (apparentemente) quando rappresenta la moglie di George lasciata volare via, e poi acquista un qualcosa di più profondo quando viene intrappolata con difficoltà senile (per farne cosa, pensiamo noi maliziosi conoscendo Haneke, sicuramente per ucciderlo); comunque non è solo quello. è un altro invasore dell'intimità domestica, non a caso il film è ambientato tutto tra quelle mura che non risultano mai claustrofobiche ma di certo chiuse, una bara anzitempo ma senza dare sensazioni di angoscia, un nido d'amore che però sappiamo anche essere la tomba di una persona già nell'incipit.
George non a caso deciderà di andarsene via seguendo il ricordo del passato e dell'amore. E ciò che resta sono solo stanze vuote dove neanche i sussurri di lontani fantasmi si riescono a percepire, resta il vuoto e il ricordo.
Non sono riuscito ad esprimere neanche un terzo di ciò che avevo in mente, mi rendo conto di essere stato complesso e cervellotico, però quando un film è talmente grande da rimbalzarti dentro e lo senti (ormai) fare parte di te vorresti condividerlo con tutti usando il solo mezzo che conosci, ma soltanto vedendolo si può comprendere.
Non c'è altro.




Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Pasionaria  11/12/2012 17:33:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo il ******** che ha commentato prima di te, la tua analisi del regista e del film è un toccasana.
Bella, Elio, il tuo commento denota una sensibilità marcata, equilibrata dalla pacata lucidità con cui riesci a sviscerare il progetto di Haneke.
Condivido anche quanto scrivi nello spoiler :)
Ciao
elio91  11/12/2012 19:12:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ahahaha, grazie di cuore!

Invia una mail all'autore del commento Sboccadoro  12/12/2012 10:18:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quanta pasione nelle tue parole....
elio91  12/12/2012 11:48:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando vedo un film che va oltre ogni aspettativa lo adoro, non ci posso fare niente...
elio91  12/12/2012 11:49:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah, ma non rispondevi a me, pardon.
Invia una mail all'autore del commento Sboccadoro  12/12/2012 16:30:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
no, rispondevo a Pasionaria, perchè con tutti quegli asterischini riferiti a me, mi son sentito preso in causa: credevo fosse un forum dove si giudicano i film e non le persone! Sì, son stato drastico nel giudicarlo, ma è quello che penso, comunque bravo, hai scritto un bel commento!
elio91  12/12/2012 16:48:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grassie!
Invia una mail all'autore del commento Sboccadoro  12/12/2012 17:07:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"de gninte"! :-)