goophex 5 / 10 05/03/2013 02:36:20 » Rispondi Francamente sono rimasto molto deluso da questo film. La storia parte in modo piuttosto semplice e vuole apparire banale per poi sfociare nel primo colpo di scena .Fin qui ci si diverte ma per poco. La trama infatti prende una nuova piega per preparare l'atteso finale ed è qui che nascono i primi problemi.
Innanzi tutto da metà film in poi, ossia dopo il primo colpo di scena, si inizia ad intuire sempre più facilmente dove la sceneggiatura voglia andare a parare e personalmente quello che mi auguravo con lo scorrere dei minuti era che mi sarebbe stata data una spiegazione plausibile ed una caratterizzazione delle famiglie orfane dei figli più dettagliata. Il film stesso chiude con la morale che vuole farci credere che rapire bambini di famiglie disagiate, per affidarli a dei nuovi genitori benestanti, sia una cosa giusta ... Anzi, giusta?? Si Perchè l'ultima bambina (cresciuta) che consapevolmente ha scelto di farsi riaffidare ad altri genitori mostra per prima parecchi dubbi. Secondo me , e credo per la maggior parte delle persone normali, una Madre povera e sfortunata che comunque ama suo figlio ( parlo della signora riccia dai capelli rossi madre del bimbo principale della storia ) non penso sia da considerarsi per forza di cose un cattivo genitore e lo dimostra il fatto stesso che il bambino volesse rimanere con lei. Se il regista avesse proposto un bimbo un bel po' più sfortunato forse allora si poteva dare credibilità a questa storia,che comunque rimane surreale, ma così non è stato e sinceramente le uniche sensazioni che mi ha lasciato sono rabbia e incomprensione .
Kesson 05/03/2013 15:59:08 » Rispondi Premesso che non sono d'accordo sulla previdibilità del film (e del suo epilogo) da una certa parte in poi, anzi, ma secondo me il regista non vuole assolutamente dare un guidizio in merito alla questione, ma solo sollevare un quesito morale.
Parlando del film in se, credo che cambi continuamente registro nella sua durata, e va considerato come punto fondamentale che tutta la storia è raccontata dagli occhi della protagonista ed è per quello che si riesce ad "ingannare" in modo perfetto lo spettatore, in tutti i suoi capovolgimenti di fronte, mi spiego:
Inizialmente si pensa, come da copione, all'uomo nero che rapisce i bambini. Il film lascia credere allo spettatore che la protagonista abbia un figlio (o che cmq si prenda di cura di un bambino) pur non specificando nessun grado di parentela, bambino che viene rapito e da li si mette in atto tutto il meccanismo. Nella parte centrale la protagonista è smascherata, lo spettatore rimane spiazzato, e viene portato a credere anche ad una flebile sanità mentale della protagonista stessa. Ma qualcosa non torna infatti il passato della Biel (volotaria in africa, una vita dedicata al sacrificio, il tutto raccontato dalle foto che sono nella sua casa), è troppo in contrasto con la spiegazione di una semplice patologia psicologica, e anzi sempre per confondere lo spettatore la stessa protagonista da adito alle speculazioni sull'uomo nero scoraggiando volutamente la bambina "cosciente", e in atteso di essere presa dall'uomo alto su sua richiesta, dal raccontare il tutto minacciandola duramente sui pericoli dell'Uomo Alto, ma solo per evitare che l'organizzazione sia scoperta.
L'importanza, per la protagonista, dell'organizzazione è sottolineata poi dalla sua scelta di accollarsi la scomparsa e la morte di tutti i bambini (e quindi una pena capitale sicura, o un ergastolo a vita come assassina di bambini, a seconda degli stati USA), pur di non scoperchiare il tutto.
Per quanto riguarda la morale del film che giustamente sottolinei, credo che sia proprio il contrario e mi spiego di nuovo:
Il regista non crede affatto che rapire dei bambini che vivono in un contesto disagiato (per promettergli una vita migliore) sia una scelta giusta, anzi. Se noti bene è proprio grazie alla caratterizzazione della madre biologica, data proprio dalla bambina "cosciente" quando parla di 1°, 2° e 3° madre nel finale, si sottolinea come sia stata una madre tuttosommato amorevole, ma che cmq sia stata la bambina stessa ad avere fatto una scelta in merito.
Questo quindi solleva proprio la questione morale del "se sia giusto e moralmente accettabile privare un bambino dal suo contesto familiare naturale", per assicuragli una vita "migliore", e pone proprio la domanda sul "chi siamo noi per decidere una cosa del genere".
Questo punto focale è sottolineato proprio dall'ultimissima scena in cui la bambina "cosciente" sottolinea come lei, a differenza degli altri bambini si ricordi tutto e che a volte desideri tornare dalla sua vera madre, ma che sia stata proprio lei a desiderare questa vita, e dice proprio "immagino sia meglio così, giusto?" e aggiunge "giusto?" (guardando dritta in camera con una lacrima che le solca il viso) proprio a sottolineare che non è detto che sia giusto, tantomeno per il regista che ha ideato e scritto anche la storia, ma fa in modo di sollevare una questione morale a cui solo lo spettatore può dare una risposta. Tu infatti non sei d'accordo e l'hai sottolineato, giustamente, ma aggiungi anche che se il bambino fosse stato più disagiato, la cosa sarebbe stata credibile (ti ricordo che nel film la madre del bambino, vive in un palazzone abbandonato, perchè ha perso tutto, l'altra madre della bambina vive con un "compagno" deprecabile che ha già messo incinta una delle figlie, insomma non il contesto più sano e socialmente accettabile per entrambi cmq). Il punto non è dato dal grado di disagio dei bambini secondo me, ma solo dal se sia giusto o meno privare arbitrariamente dei bambini dal loro contesto sociale naturale.
Con le ovvie e dovutissime proporzioni, è lo stesso tipo di questione morale che solleva ad esempio "Arancia Meccanica" sulla privazione della libertà di scelta di un individuo, per quanto malvagio e deprecabile esso sia. E' giusto? Non è giusto? Decidi tu, caro spettatore.
goophex 05/03/2013 20:52:59 » Rispondi Caro fratellino, qui si tratta un tema comunque inventato dal regista stesso , mi chiedo che senso abbia proporre una storia irreale lasciando un interrogativo aperto. Se il regista avesse fatto una sorta di denuncia sociale su fatti che realmente accadono allora potrei anche giustificare il quesito ma visto che si tratta di una sua storia è insensato porre la questione in questo modo è un po' come voler raccontare una bugia e poi volerla mettere in discussione. Per me ha poco senso. Poi il film in se si lascia guardare tranquillamente e registicamente è sicuramente ineccepibile ma resto dell'idea che se avesse almeno caratterizzato meglio alcuni soggetti e spiegato a fondo alcune situazioni forse avrebbe reso la storia piu veritiera e quindi accettabile.
Kesson 05/03/2013 21:06:03 » Rispondi Il tema è inventato è vero, eppure secondo me non è così distante da certe realtà.
I bambini nella realtà vengono davvero venduti e comprati, si presuppone che chi vada a vendere un bambino (a parlo di vendite illegali, perchè ci sono anche vendite psudolegali [tipo fecondazione assistita] ma è tutto un altro discorso) non debba essere un genitore modello o cmq un genitore che possa garantire un contesto sociale adeguato (e vale lo stesso ad esempio per chi abbandona i figli, o li lascia in un orfanotrofio ad esempio). Si presuppone altresì che chi vada a comprare un bambino lo faccia con tanto denaro e che quindi possa garantire al suo "acquisto" (acquisto credo, anzi sono quasi sicuro, fatto in buona fede e con tutte le migliori intenzioni nonostante l'illegalità, e lo credo perchè chi rischia di comprare un bambino non credo lo faccia solo per vezzo, ma per un desiderio davvero profondo) un futuro migliore di chi l'ha venduto.
Questa è la realtà, e succedono queste cose ogni giorno. Il film in questione, che resta cmq un prodotto di fantasia, da una visione alla cosa se vogliamo più nobile e romantica, ma è la questione morale di fondo che propone, che rimane immutata.