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LO HOBBIT - UN VIAGGIO INASPETTATO regia di Peter Jackson

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hghgg     5 / 10  23/12/2013 10:10:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No, proprio non ci siamo; davvero, no. La trasposizione cinematografica in tre film de "Il signore degli anelli" fu operazione sicuramente dall'enorme respiro commerciale, fu senza dubbio un colossale meccanismo di incassi e marketing ma c'è da ammetterlo fu anche un' operazione ambiziosa e cinematograficamente parlando perfino riuscita, nell'ambito del Fantasy. Perché quei tre film oggi non li rivedrei o rivedendoli li giudicherei più severamente causa poco interesse e ancor meno gradimento per il genere di appartenenza ma risulta difficile non ammettere che in quel genere quella trilogia ha rappresentato l'apice, il punto più alto e che almeno primo e terzo capitolo rappresentano gli unici fantasy davvero validi mai apparsi su uno schermo e che anche l'inferiore secondo capitolo aveva scene potentissime, come l'assalto degli Ent alla torre di Saruman. Per quanto oggi possa farmi rabbrividire un fantasy qualsiasi, avrò sempre parole di riguardo per quei tre film che nel loro genere pieno di difetti, dai quali non sono esenti, meritano di essere ricordati come film a tratti anche ottimi.
Era una premessa che ho ritenuto necessario fare per parlare di questo mediocre film e di questa scandalosa nuova operazione targata Peter Jackson e compagna Olliudiana bella. Qui la gigantesca macchina da soldi è andata totalmente a scapito non solo della qualità ma anche del buon senso (come biasimarli, tanto gli spettatori ci cadono lo stesso nella ragnatela). Questa nuova trasposizione di un libro di Tolkien in una nuova epica trilogia cinematografica parte da un presupposto totalmente folle: produrre tre polpettoni da tre ore l'uno da un romanzetto di circa 200 pagine... "Il signore degli anelli" è un romanzo monumentale con miriadi di fatti, avvenimenti, personaggi tanto che tre film non sono nemmeno bastati e hanno dovuto tagliare cosine nemmeno poco importanti. Ma va bene così, perché cinema e letteratura sono due linguaggi molto differenti e personalmente non amo e non sono solito fare confronti tra libro e film, al massimo posso esprimere una preferenza verso l'uno o l'altro, ma confronti preferisco non farli. Con la trasposizione de "Lo Hobbit" le cose si sono presentate subito ben diversamente; appena saputo dell'operazione in corso nella mia mente una nitida immagine di una gigantesca minestra con un brodo tremendamente allungato con litri di acqua melmosa si è fatta strada con convinzione sempre ragione. Non ero in errore. Era ovvio e palese che sarebbe accaduto. L'idea è: facciamo un'altra trilogia divora-incassi e facciamola da quel libricino di 200 pagine dove alla fine non succede poi tanto da riempire 9 ore abbondanti di film, perciò in mezzo infiliamoci miriadi di orpelli e ricami inutili, scene inventate e personaggi che nel libro a malapena passano di lì o vengono solo nominati. Praticamente l'inverso di ciò che hanno fatto con la trasposizione precedente, aggiungere a sproposito invece di togliere necessariamente qualcosa.
Il risultato è ovviamente tremendo; perché se si vuole fare un film modificando la traccia originale, il racconto da cui è tratto, bisogna avere delle proprie idee, invenzioni personali, un'idea e un metodo coerenti con cui poter far proprio quel racconto lasciandone intatta una parte e poi modificarlo secondo il proprio stile, il proprio metodo e le proprie idee. In questo senso porto sempre l'esempio delle trasposizioni di "Blade Runner" di Scott dal capolavoro di Dick "Gli androidi sognano pecore elettriche ?" con cui il regista ha modificato non poche cose riuscendo a trasporre un autore difficilissimo da portare su schermo e sceneggiatura creando un capolavoro a se stante da affiancare all'originale, di "Shining" e di "Arancia Meccanica" entrambi di Kubrick solito a sconvolgere e modificare a suo piacimento la traccia originaria creando sempre qualcosa di meraviglioso, spesso superando (opinione personale, non confronto) il romanzo da cui la storia era stata tratta.
Qui si tratta di qualcos'altro, si tratta di agire con superficialità in nome del commercio e dei grandissimi incassi, annacquando inutilmente il tutto per aumentare il minutaggio per arrivare a quello, colossale, previsto dall'operazione. "Lo Hobbit" è in questo film e sarà nei due successivi stravolto e modificato ma senza l'intenzione di creare qualcosa di bello a se stante. Non ci sono idee, non c'è qualità tecnicamente parlando, solo aggiunte e lentezza, esasperazione e cose messe a caso. Si parte da quelle 200 pagine e ci si aggiunge quello che serve, anche se non ha alcun senso, per arrivare all'obbiettivo dell'imponente trilogia epica. Tutto freddo, votato all'incasso e al marketing. E c'è di più, non c'è davvero il minimo interesse nel rendere almeno il risultato finale comunque un minimo godibile, interessante, di qualità. Il risultato finale è mediocre e a tratti imbarazzante.
Ci troviamo di fronte ad un film raffazzonato, confuso, con tanta ironia che finisce per risultare tremendamente fastidiosa e con momenti drammatici forzati e che a nulla portano se non alla noia per lo spettatore o almeno per me e quelli che con me concorderanno nel giudizio, non per chi ha sparato 10 evidentemente. Le aggiunte tolgono soltanto non è nulla che possa davvero portare qualcosa di bello. non c'è una idea che sia una (non valida eh che chiedo troppo, proprio un'idea qualsiasi) e finiscono solo per infastidire. Esempio a caso, tutta la parte con Frodo e Bilbo all'inizio del film, purissimo brodo allungato e mi hanno anche fatto sorbire di nuovo quell'attore di cacca che è Elaia Wood, inoltre sembra stiano decisamente dando troppa importanza al Negromante (si, quello con la forte congiuntivite del Signore degli Anelli, lui) ma magari era per infilarci la scena con Cate Blanchett e compagnia che per carità lei brava quanto vi pare ma qui più che mai totalmente inutile (che poi parla sempre fuori campo...).
Alcune situazioni sono imbarazzanti, ci voleva tanto a capire che le canzoni dei nani un conto è leggerle (e anche lì, insomma...) e un altro è farle sentire in un film ? Una roba da piangere. Anche perché gli attori sono dei cani terrificanti (o fuori personaggio) e nella versione italiana nemmeno aiutati da un doppiaggio pessimo. McKellen si salverebbe anche magari ma il doppiaggio di Proietti è pessimo, sembra che non abbia proprio voglia segue semplicemente le battute passo passo senza un minimo di sentimento e senza metterci del suo. Io ancora ricordo il doppiaggio di Proietti a De Niro in "Mean Streets", fu strepitoso, fiume in piena lui quanto Bob in originale, seguendo con fantasia e personalità lo slang little-italiano di De Niro. Proietti fu ottimo doppiatore ma qui è stato decisamente insoddisfacente. E così tutto il resto.
Per me il film non si salva più nemmeno per le ambientazioni e le scenografie, ne per la fotografia, è tutto molto freddo, la natura non si sente, non viene trasmessa, i panorami neo-zelandesi finiscono per risultare troppo finti magari anche ripassati al computer. No, fotografia ai limiti del pessimo, scenografie e ambientazioni freddi, incapaci di trasmettermi emozioni. Non che i precedenti tre film si allontanassero troppo da questi difetti, soprattutto nella fotografia, ma avevano una perfezione stilistica che li rendeva affascinanti, e belli anche. Ma in fondo questo film è nato anche per il grande cancro del cinema dicasi 3D ossia ciò che altera l'essenza stessa del cinema, l'immagine. Non c'è nulla di più inutile o forse perfino dannoso.
Così risulta tutto finto e artificiale, meglio quando ci si tuffa nella grafica computerizzata senza remore, una delle due scene che ritengo di poter salvare del film è quella dello scontro dei giganti-montagna che poteva esser realizzata meglio ma è per lo meno più che decente rispetto al resto. La scena migliore la troviamo nella sfida di indovinelli tra Bilbo e Gollum. Il resto è pessimo, in tutto e per tutto, dall'inizio alla fine, per più di due ore di nulla che fanno ben fatica ad arrivare a termine.
Film mediocre e purtroppo solo il primo di una sconsiderata (cinematograficamente parlando, economicamente è consideratissima) operazione targata Peter Jackson. Se mai troverò il coraggio di vedere questo appena uscito secondo capitolo ho l'impressione che ci sarà da soffrire nella visione. Non mi piacciono i fantasy e i brodi allungati ancora meno.