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LO HOBBIT - UN VIAGGIO INASPETTATO regia di Peter Jackson

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priosmoker     8 / 10  19/02/2013 23:25:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dopo dieci anni dalla trilogia capolavoro di Jackson, rivivere le stesse emozioni al cinema. E ciò non è poco.

Da premiare:
1) Le ambientazioni, capaci di tenerti ad occhi spalancati per la maggior parte del film. La Nuova Zelanda ritorna ad essere il territorio perfetto per inscenare la Terra di Mezzo, in parte già scoperta (nel Signore degli Anelli) e in parte inesplorata (a partire da Erebor fino al cunicolo più angusto del regno dei Goblin).
2) La colonna sonora dell'impeccabile Howard Shore, il vero grande elemento che -a mio avviso- i libri invidiano ai film. Buona parte delle musiche sono riprese dalla vecchia trilogia e conciliate col nuovo tema pricipale (Misty Mountains) che è riuscito ad emozionarmi in tutte le sue variazioni.
3) Martin Freeman. Prova recitativa a parer mio sensazionale di un attore fino ad ora a me sconosciuto. Guardando il film ho pensato "LUI è il giovane Bilbo come me lo sono sempre immaginato, non potevano trovare un attore migliore di lui per quel ruolo". Strepitoso nella scena degli indovinelli, riesce ad essere "comico" al punto giusto: quel comico che non guasta anzi da il tocco di perfezione a tutte le sue scene, quel comico che ti fa sorridere interiormente, che non deve ricorrere alla volgarità e all'esagerazione.
Lodevoli anche le prestazioni dell'immortale Ian McKellen, dello spassoso Sylvester McCoy, e -seppur di secondo rilievo- dei ben già noti Christopher Lee, Cate Blanchett e Hugo Weaving.
Leggermente sotto tono la seconda "new entry" Richard Armitage, che aspetto però a condannare.

Da criticare:
1) La scarsa caratterizzazione dei personaggi della Compagnia di Thorin. Nel momento in cui s'è deciso di far tre film al posto che uno (scelta discutibile ma che non mi sento di contestare), non sono ammisibili come giustificazioni né che non ci fosse "abbastanza tempo" né il fatto che tali personaggi non siano descritti adeguatamente nemmeno nel libro. In quest'ultimo è una scelta di Tolkien, ma Peter Jackson ha dimostrato più volte di avere il coraggio di prendere decisioni stilistiche differenti da quelle dell'autore dei vari libri. Perché non anche in questo caso?
2) La scelta di far la pellicola in 3D. Il film è godibilissimo anche in versione 2D, e non reputo valida la motivazione del voler stare "a passo con i tempi". Io ho visto al cinema il film in entrambe le versioni e, come mi hanno fatto notare, certe scene di azione -per via della loro velocità- appaiono più sfocate e indefinite nella versione 3D, oltre ai lati dell'immagine che rischiano sovente di esser tagliate fuori dalla montantura dell'occhialetto.
3) Il doppiaggio italiano di due personaggi in particolare.
Gandalf: Gigi Proietti sostituisce il doppiatore originale Gianni Musy purtroppo deceduto (riposi in pace nel più leggendario paradiso dei doppiatori). La prestazione di Proietti non è da buttare, ma appena ho sentito il drastico cambio di voce ho avvertito una mazzata nello stomaco.
Il Re dei Goblin: completamente cannato, oltre che fastidioso.

Nota: so che il doppiaggio in un'altra lingua non dorebbe essere considerato nella valutazione di un film nel suo complesso. Nel mio caso, è stata una cosa che mi ha dato profondamente fastidio e di cui volevo farvi partecipi. Quest'ultimo punto (3), infatti, non ha condizionato il mio voto complessivo per questo film.