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TWIXT regia di Francis Ford Coppola

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Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     6 / 10  19/02/2015 14:50:42Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
L'ultima fase di Coppola verte sul cinema d'autore, parafrasando Picasso sta trascorrendo il suo periodo blu, permeato da un tono freddo ritraente soggetti (suoi alter ego) che vacillano nella solitudine, ossessionati dallo scorrere del tempo e la cui vita continua a cambiare in relazione ad esso.
La riflessione sul tempo e sulla natura dell'uomo è un tema aperto con 'Un'altra giovinezza' proseguito col b/n di 'Segreti di Famiglia' micro realtà che rifletteva la sua di famiglia, la scrittura in forma terapeutica che ritorna in questo di film, è un Coppola introspettivo lontano dai macrocosmi del Vietnam o della scalata della Famiglia fino alle istituzioni più alte della società, sembra trasporre la sua ultima fase di artista, nella quale si è riscoperto aver vivacchiato per 20-25 anni ed ora rigetta il pensionamento per dire ancora qualcosa libero dalle major (motivo per cui ne ha risentito la distribuzione) dagli introiti e lo fa con la sua American Zoetrope, Twixt si divide in 2 piani, non solo tra le righe palesando l'angoscia interiore di cui sopra, ma anche esteticamente, è di fatto una chiusura del cerchio col primo grezzissimo 'Dementia 13', con l'influenza di Poe e il pigmallione Corman, il linguaggio estetico è cupo, notturno in cui emerge acceso il rosso del sangue, del tappetto, del trucco della bambina.
Coi suoi difetti, nel ritmo narrativo, con una sua ingenuità, in particolare sul 3D con funzione sterile ed antiquata e sul connotato vampiresco che a questo punto si palesa denominatore comune nell'horror odierno, è un'appendice di Coppola (scisso dal magnum opus) che con sofferenza cerca di restare aggrappato ad un'arte sulla quale aveva già detto tutto 40 anni fa.