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TWIXT regia di Francis Ford Coppola

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elio91     8 / 10  10/07/2013 00:21:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Coppola è impazzito. Si, durante la lavorazione di Apocalypse Now ha perso la cotenna, probabilmente è morto nella giungla filippina. Non ha più diretto capolavori di tale portata, anche se i suoi esercizi di stile ha continuato a farli sfornando altre pellicole notevoli.

Ora, il nuovo percorso di Coppola da "Un'altra giovinezza" è radicalmente diverso. E' diventato dal cineasta che riusciva a mettere d'accordo pubblico e critica (a parte la parentesi appannata dei '90) un autore che se ne fòtte di tutto e tutti, sembra realmente girare per il piacere di farlo e per sé stesso senza voler dimostrare niente a nessuno, nemmeno a sé stesso perché il grassone sa benissimo che potrebbe fare qualsiasi cosa, per i lavori girati nei '70 è un dìo in terra della cinematografia americana e il trono non glielo toglie nessuno da sotto il cùlo.
Si prende i suoi tempi, non fa più film per farli distribuire e guadagnarci quindi c'è una certa esigenza espressiva in ciò.
E si, questo suo percorso mi interessa sempre di più e credo che Twixt sia destinato, purtroppo, a restare bollato col marchio ignominioso del film "scadente" per lungo tempo prima che qualcuno si accorga che ci troviamo di fronte ad un unicuum nel suo genere.

Coppola non torna all'horror, o almeno non a quello classico alla "Dracula". Qui siamo dalle parti dell'horror di serie B come "Terrore alla tredicesima ora". Edgar Allan Poe è chiaramente un omaggio a Corman e diviene il Virgilio del protagonista, un imbolsito ma molto valido Val Kilmer, nel suo viaggio tra veglie e onirismo.
Coppola scardina qualunque regola cinematografica. Non ha MAI avuto il senso del ritmo, a mio parere non ha mai saputo narrare una storia perlomeno in modo convenzionale e sciolto ma qui si è superato: saltano gli schemi, c'è una storia ma è per larga parte ridicola e trattata in modo spesso ridicolo.
Visivamente credo sia poco criticabile e non capisco gli attacchi in tal senso, è uno sfoggio di manierismo eccessivo dove il regista si diverte come un pazzo anche qui a trovare soluzioni visive molteplici, in modo irritante quasi cosi come fa procedere la trama in modo sconclusionato. L'avesse fatto Park Chan Wook staremmo a tessere lodi da qui all'eternità.

No, Coppola è impazzito ma lo dico in senso positivo; il suo cinema ormai è diretto a lui solo (2), è una rielaborazione/esorcismo dei propri fantasmi che diviene corpo cinematografico. C'è la crisi d'ispirazione del protagonista che riflette una delle ossessioni dell'autore, e poi la perdita devastante del figlio Gian Carlo trasfigurata in quella della figlia del protagonista che morì esattamente nello stesso modo in cui viene narrato nel film. E già che c'è prende in giro i vampiri (lui Dracula lo ha diretto, prima degli horror improponibili odierni) e Rumble Fish con il ribelle Flamingo sulla sua moto di cui non sapremo più nulla.
Una messa in scena dei propri traumi e del proprio cinema passato però vista in modo assolutamente originale e ironico, perché Coppola esattamente come il protagonista nel finale irride la sua stessa creatura, si permette di prenderla in giro, sa di aver messo su uno spettacolo talmente esagerato che difficilmente potrà piacere a meno che non lo si colga in pieno in tutti i suoi aspetti ironici e autoironici e quindi si dà del mediocre divenendo l'alter ego di uno scrittore di horror mediocri che vende una storia improponibile per ventimila dollari. Tanto lo sa benissimo che è di un'altra pasta.
Ma Twixt non può essere goduto appieno visto che ti spiazza. Perché a differenza di un Tarantino il senso ludico c'è ma è perduto dietro il manierismo di un'operazione cerebrale, fredda, che sul momento puoi apprezzare poco e che cita in modo da non farsene accorgere, a meno che non si autociti. Da rivedere quindi, Twixt, assolutamente.

Francis Ford Coppola è lucido più che mai, è uno di quei pazzi che dicono la verità e a cui bisogna dare ascolto perché dietro una forma che pare essere "sformata" c'è la verità di un cinema fresco, originale, creativo, maturo.
Cinema che dice tanto anche quando dire niente. Ma è uno scoglio, non è una passeggiata ed è comprensibile la delusione di molti. Però lasciatemelo dire... un 6 sarebbe d'obbligo.
elio91  10/07/2013 00:42:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ottimo e gustoso anche il "Never more" finale tanto per citare EAP e chiudere alla granderrima.