Megalomania, dopo il successo critico (perché!) di The Three of Life, ed eccesso di fiducia nel proprio stile sono le cause di un film che replica, in tono assai minore, i momenti più intimi del film precedente, senza replicarne se non la bellezza (relativa) quanto meno la forza evocativa.
Ben Affleck è attore totalmente inadeguato a stare zitto (e quindi a recitare), la Kurylenko è bellissima ma il suo continuo giorvagare per campi, sembra una auto parodia dello stile "assoluto" di Malick.
Megalomania, religione, umanesimo. E una voglia di un vissero felici e contenti, che stride dopo il pessimismo e le domande senza risposta. La ricerca e lo struggimento. Malick.. perché?