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GLI EQUILIBRISTI regia di Ivano De Matteo

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JOKER1926     6½ / 10  31/10/2013 01:12:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con "Gli equilibristi" di Ivano De Matteo si va a parlare di una nuova ondata di Neorealismo, quello che pervade le vicende, ormai quotidiane, dell'italiano medio. E' tempo di crisi è la bordata che offre De Matteo è di quelle nefaste e perentorie.
La regia pone le radici in uno spaccato alquanto complicato, il termine che accomuna un po' tutti e tutto è la "crisi". Ne "Gli equilibristi" c'è una crisi profonda di sentimento (Giulio ha tradito la moglie) e soprattutto c'è una logorante (all'inizio silenziosa) crisi economica che muove ogni possibile filo del discorso nell'arco della durata del film.

Il clima intorno al prodotto italiano diventano, pian piano, sempre più luttuosi e impenetrabili. Se l'idea non era affatto male, essa viene a disperdersi o a deformarsi (impropriamente) strada facendo. Insomma si avverte troppo quella voglia matta del regista di rendere il prodotto quanto mai autolesionista; troppe volte si incappa in un cinismo e in un orgoglio troppo polari, in pratica, poco credibili.
"Gli equilibristi" è un prodotto, psicologicamente parlando, da non sottovalutare. La visione è deprimente, questa è la croce e la delizia del film. E' un film forzato e duro che rappresenta una realtà non troppo lontana da quella vissuta da un semplice uomo e padre di famiglia risucchiato da un disegno (infame) troppo amaro e glaciale.

Sono questi pensieri che ci portano a criticare, un po' in negativo, la realizzazione cinematografica di De Matteo, toni sistematicamente pesanti.