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L'ESTATE DI GIACOMO regia di Alessandro Comodin

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  27/08/2012 00:11:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' sicuramente un azzardo l'uscìta al cinema di un film-verità (ma quanto infastidiscono le etichette posticce?) che parte da un presupposto singolare e altrettanto rischioso, quello della rivelazione autobiografica in un contesto simil-letterario che non c'è. Una sorta di versione domestica di Le chiavi di casa di Amelio. E' un film dove a volte la comunicativa dei due protagonisti trova difficoltà a realizzarsi, se non nella sequenza al luna park o nell'elegiaco giro in bicicletta. Ma a poco a poco tutto ciò che si intuisce si rivela fondamentale per la riuscita del film. Il "gioco" di una seduzione ancorata al retaggio primordiale dell'infanzia cancella il rischio di una ricerca estetica (v. fotografia) sempre in agguato a raccattare una poetica gratuìta della semplicità, come in quel bellissimo film francese visto poco fa, "Un amore di gioventu'". In fondo in fondo tutto quello che vediamo ci appartiene
noordwijk  28/08/2012 16:28:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Concordo con il fatto che questo film sia stato un enorme azzardo.
Personalmente ne ho terminato la visione con molta fatica e solo per coerenza.
Il regista ha forse indugiato un po' troppo nelle lunghe inquadrature sui due ragazzi che si perdono nel bosco e così via per tutto il film.
Concordo pure che per alcuni questa pellicola evochi dei ricordi inestimabili o che si richiami lo stile particolare della "nouvelle vague" ma a tutto c'è un limite.
In casi come questi, sembra che il regista esordiente sia stato un po' troppo criptico o forse pretenzioso, non è sempre un'opera d'arte quella in cui i ritmi sono esageratamente lenti o statici, o dove i dialoghi sono rarefatti o comunque inconsistenti.
Il tutto deve avere una misura, un equilibrio, in questo film sembra proprio mancare.

Just my opinion

Ho risposto a te, ma in realtà volevo postare questo commento come recensione, quindi nulla di personale :-)