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THE AVIATOR regia di Martin Scorsese

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gerardo     8 / 10  03/02/2005 13:01:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
The Aviator è la parabola discendente di un miliardario americano. Howard Hughes ha qualcosa di eroico ed epico come i miti classici votati alla grandezza. E alla conseguente (auto)distruzione. Come per i miti classici si profila la tragedia. Non c'è la celebrazione fatua della grandezza del mito americano e del self-made man, semmai c'è la celebrazione di una volontà estrema e folle di creatività e di superamento continuo di se stessi e di ogni limite. Nel film c'è al contempo ammirazione e presa di distanza dall'etica di Hughes, per questa sua determinazione napoleonica (hitleriana?) di conquista. Hughes, nel film, è un personaggio tutto sommato negativo. Scorsese riesce a raccontare le sue gesta, i suoi slanci e le sue cadute, metaforiche o meno, senza farne un'apologia lambiccata. Ne fa piuttosto un ritratto lucido e vibrante, spesso amaro, di un personaggio quasi donchisciottesco che si muove determinato ma vacillante sul baratro della follia a cui tenderà sempre di più. Minato costantemente dalla paranoia igienista dell'infezione. Anche la scoppiettante e travolgente ascesa dell'America del New Deal, della vittoria bellica e del suo nuovo ruolo di superpotenza mondiale ha le sue ombre. Dove il sogno americano è spinto al parossismo e portato alle sue estreme conseguenze. Hughes non cerca rozzamente di far soldi e di raggiungere/conservare una posizione di dominio e privilegio tra le star di Hollywood, dell'industria e del capitalismo USA, ma di superare continuamente se stesso, di lasciare qualcosa di grandioso, anche a costo della propria rovina finanziaria e fisica. Scorsese poi ritrae Hollywood nella sua grandezza e vanità, con la follia latente che la circonda e che forse ne è proprio la sua forza creativa e rigenerante; oppure distruttiva, come nel caso di Howard Hughes.
dio padre  03/02/2005 13:54:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Certo...e allora?
La mia non vuole essere una critica fine a se stessa,bensì cerca di far evidenziare un aspetto che hai tralasciato:quello che hai scritto lo condivido appieno,in particolar modo ho gradito il collegamento con la tragedi greca.Il personaggio riflette quell'agire spinto dalle passioni che si dimentica di tener conto delle sue conseguenze,dunque un agire puro,che come hai specificato racchiude in se le premesse per la caduta...e tutto ciò in uno scenario che viaggia in contro corrente rispetto al protagonista in quanto utilitarista e materialista fine all'esasperazione.Daccordo...e con ciò?Voglio dire,dalla storia possiamo appunto percepire questo,ma emotivamente?Non dirmi che hai colto la tragicità concretamente,sostanzialmente?Non credo,io er lo meno solo formalmente...per ciò che si vede,per ciò che si fa,per ciò che si dice...ma non per ciò che si sente...A mio avviso il miglior film dell'anno è "Mare dentro",ove la tragicità dell'esistenza si manifesta e si percepisce in modo indescrivibile...saluti.
spoonji  04/02/2005 15:36:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
concordo con dio padre.....
quello che hai spiegato tu non è il film è la storia reale,
di solito i filmati che spiegano la storia reale si dicono DOCUMENTARI, perchè spiegano e non danno emozioni (a volte si ma, è totalmente soggettivo), le puoi percepire tu riflettendoci sopra...ma il filmato in se non da emozione.....
quindi...la domanda:
Questo film è riuscito?
risposta: NO


gerardo  04/02/2005 18:32:51Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma chi sei Marzullo?: si faccia una domanda si dia una risposta...

Io quella che tu chiami "storia reale" non l'ho mai vista e non la conosco. Ho semplicemente visto un film e ne ho tratto le conclusioni. Se il film mi ha fatto riflettere vuol dire che qsa di positivo doveva pur trasmettere.
A me, invece, la vostra sembra una crociata dell'atarassia in nome delle emozioni precotte e preconfezionate. Ma sono c a z z i vostri però.
dio padre  05/02/2005 13:28:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Forse hai ragione Gerd-uccello.