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THE ABCS OF DEATH regia di Angela Bettis, Hélène Cattet, Ernesto Díaz Espinoza, Jason Eisener, Bruno Forzani, Adrián García Bogliano, Xavier Gens, Noboru Iguchi, Thomas Cappelen Malling, Jorge Michel Grau, Yoshihiro Nishimura, Banjong Pisanthanakun, Simon Rumley, Marcel Sarmiento

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76mm     5½ / 10  07/12/2018 12:36:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Consigliato da un amico, a cui per questo motivo ho tolto il saluto (scherzo), ho approfittato di un pomeriggio libero per spararmi in stecca i due capitoli di questa saga di corti.
L'esperimento è interessante, i risultati piuttosto altalenanti (tendenti al brutto in verità).
Il voto finale è la media matematica di quello dato ad ogni episodio…credo però che sia opportuno spendere due parole su ogni singolo frammento, come hanno fatto altri, perché le cose buone comunque ci sono e meritano di essere distinte dalla mediocrità generale.

SPOILER PRESENTI

A
Un brutale uxoricidio si rivela un atto di pietà.
L'inizio non è proprio dei più incoraggianti, ma c'è una discreta dose di gore che mi fa ben sperare per il prosieguo.
Voto 5

B
Storiella già vista e sentita mille volte. Chi scopa muore. Banalissimo ed innocuo.
Voto 4

C
La circolarità del tempo. L'ineluttabilità del fato. Il nastro di Moebius.
Roba troppo complessa per essere trattata in una manciata di minuti.
Confuso ed inconcludente.
Voto 5

D
Almeno questo è girato bene.
Voto 6.5

E
Brutto brutto. Senza se e senza ma.
Voto 4

F
Mi piace chi ha il coraggio di osare. Lo salvo per le intenzioni (perché come realizzazione ci sarebbe da discutere).
Voto 6

G
Visto due volte.
Dopo la prima la reazione è stata del tipo :"ma che caz.zo è?"
Poi l'ho rivisto per essere certo di non essermi perso nulla ed in effetti mi ero perso la scena del sacco coi mattoni.
Con questa sfumatura acquista un suo perché e trasmette una sottile inquietudine.
A volte basta lasciarsi sfuggire un piccolo particolare per travisare il senso di un'opera.
Voto 6.5

H
Godibile per la peculiare tecnica di animazione. Solo per quella.
Voto 5.5

I
Questo si prende molto sul serio. Troppo. Sembra lo spot di un centro antiviolenza. Mi pare che stoni con l'atmosfera goliardica generale del progetto.
Voto 5

J
Ah questi giapponesi…
Non so…ci sarà sicuramente un senso legato in qualche modo alle loro tradizioni…il seppuku (o harakiri che dir si voglia), il codice del samurai e tutte quelle robe lì, che perdono di significato non appena oltrepassati di mezzo metro i loro confini.
Inesportabile.
Voto 4

K
Volgare ma tutto sommato divertente.
Voto 6.5

L
Bella sorpresa.
Quando ormai iniziavo a pensare che difficilmente qualcuno sarebbe riuscito a lasciare il segno con così poco tempo a disposizione mi sono dovuto ricredere.
Certo, spinge molto sul pedale dell'estremo e del cattivo gusto, ma in fondo non siamo al Giffoni giusto?
E poi è più disturbante nella concezione che non nella effettiva realizzazione (alla fine non è che si veda chissà cosa sullo schermo).
Voto 7,5

M
Poca roba.
Il suo solo scopo è quello di shockare con l'inquadratura finale.
Per quanto mi riguarda non ci riesce.
Voto 4.5

N
Lui è un idiota.
Lei ha qualche problema nella gestione della rabbia.
Il pappagallino causa un incidente diplomatico.
E' praticamente la versione filmata di una vecchia barzelletta spinta.
Voto 5

O
Un amplesso portato alle estreme conseguenze.
Bella l'idea.
Suggestiva la realizzazione.
Non vado matto per questo genere di cose ma ne riconosco il valore.
Un corto artistico.
Voto 7

P
Montaggio troppo frenetico.
Fa comunque la sua figura.
Mors tua vita mea.
Voto 6.5

Q
Idea simpatica.
Qui c'è la migliore battuta di tutto il film.
La si butta un po' in vacca nel finale.
Voto 6

R
Anche qui mi sono avvalso della seconda visione.
In questo caso però, al contrario di quanto successo con G, i miei dubbi non sono stati fugati.
Da Spasojevic mi aspettavo qualcosa di un po' più spinto e un po' meno criptico.
Voto 5

S
Il twist finale è la sua arma vincente.
Fino a quel momento non è che mi stesse prendendo troppo bene.
Voto 6

T
Corto animato in stop motion.
Originale e molto curato.
Voto 7

U
L'impressione è quella di essere finito dentro un videogioco.
E io non amo i videogiochi.
Voto 5

V
Non male.
Ho letto che in origine l'idea era nata per farne un lungometraggio.
In effetti c'è troppa roba per essere sviluppata adeguatamente in così poco tempo.
Voto 6

W
What the fuck?
Il suo titolo è anche l'unica espressione adeguata per commentarlo.
Probabilmente il peggiore del lotto.
Voto 4

X
Pretestuoso e sciocco.
Può capitare di imbattersi in qualcuno di particolarmente maleducato, ma da qui a far passare l'idea che le persone sovrappeso siano costantemente derise ad alta voce da chiunque incontrino per strada ce ne passa.
Non mi ha trasmesso nulla.
Voto 5

Y
Altra storiella di vendetta vista e stravista.
Voto 5

Z
Gustose le citazioni kubrickiane.
Nella sua anarchica follia ha un suo perché, a differenza di W.
Non colpisce nel segno (la critica agli Stati Uniti è piuttosto confusionaria) ma ci prova in maniera non banale.
Ed è anche il più eccitante di tutti.
Voto 6.5

Presto commenterò anche il secondo capitolo.