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DRACULA 3D regia di Dario Argento

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JOKER1926     4½ / 10  01/11/2013 20:08:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con maestria e somma bravura ha scritto, una volta e per tutte, le leggi del moderno thriller ed horror all'italiana, andando a prendersi un qualcosa di immortale che nessun critico improvvisato, potrà intaccare mai. Dario Argento è stato il simbolo di un cinema che ha saputo rinnovarsi puntando su una mole di cose che fanno del regista italiano una firma unica.
Ma dietro qualsiasi momento esaltante si nasconde poi una fase di declino, fase che colpisce lo stesso regista romano. Argento anche negli anni ottanta alle volte, fra i suoi magnifici capolavori, si concedeva il lusso di "floppare" con produzioni non all'altezza della situazione, ma la cosa apparteneva a questioni "fisiologiche". Il problema, comunque, è abbastanza netto se si vanno a fotografare le ultime tre produzioni del regista. "Dracula" l'acme della negatività. Il regista italiano del thriller entra quindi in un tunnel nero.
Per l'esperto recensore cinematografico prendere visione ad un orrore (non un Horror) come "Dracula" è l'ennesima cannonata al cuore da parte di un maestro quanto mai omologato al nuovo ed imbarazzante mercato del Cinema. "Dracula" nasce per il 3D. E poi muore.
Non si salva nulla in questo macello di Argento del 2012. Le scenografie sono più belle che suggestive, svanisce la sensazione e tutto ciò che dovrebbe servire al film. Si parla poco e i personaggi non offrono una briciola di psicologia, manca l'atmosfera, manca una storia.
Il film non può non cadere, dopotutto pure velocemente, nel trash puro. Si prosegue su questa falsa riga fino ai titoli di coda; il disastro sembra esser compiuto.
L'unica nota positiva (forse) la colonna sonora, ma di cosa parliamo? Di un piccolo dettaglio, solo di un piccolo dettaglio.

L'osservazione del tifoso di Argento

Il tema dell'orrore metafisico fu trattato da Dario Argento anni addietro con "Suspiria", i risultati furono debordanti. La domanda sorge spontanea, "Dracula" prodotto negli anni ottanta dallo stesso regista avrebbe sicuramente spaccato. Il tema, oltretutto, è buono e da una regia acuta, non certo quella odierna, avrebbe dato tanto, tantissimo allo spettatore.
Concludiamo con filosofia, "i tempi sono cambiati", e l'artigianalità e l'esclusività di una grande regia vanno a perdere efficienza in modo vergognoso, quindi non accettabile.

"Dracula" è sconsigliato specialmente ai i fans della regia; dopo alcuni minuti dall'inizio del film qualcuno potrebbe bloccare la visione ed inserire, nel lettore, un "Suspiria" o un "Profondo rosso", nostalgia canaglia!