K.S.T.D.E.D. 7 / 10 24/01/2013 11:59:20 » Rispondi E' inutile, il cinema di Tarantino mi lascia sempre un po' di amaro in bocca. Djando è stata un'ulteriore conferma di ciò, e più precisamente del fatto che il suo giocare col cinema, con i personaggi, con lo spettatore e soprattutto con la storia stride non poco con ciò che cerco da una pellicola. Soprattutto con la storia perché per me è forse l'aspetto principale; è l'intreccio che mi trascina emotivamente in un racconto, la serietà di quell'intreccio e la serietà nell'affrontarlo. Come la serietà nell'approfondire un personaggio. Chiaramente con quanto scritto non intendo per contro un'assoluta assenza di ironia, ovvio, ma di certo non quella esagerata di Tarantino. Toglie credibilità a storia e personaggi minando appunto la mia personale sospensione dell'incredulità con tale forza che l'esplosione nel finale è nulla a confronto. Il risultato è che emotivamente mi ritrovo del tutto fuori dal film e di quest'ultimo riesco a godermi "unicamente" dialoghi, tecnica e gusto estetico - aspetti, questi, sempre riusciti; nessun sano di mente può negarlo. Oltretutto non mi è sembrata quella storia ad ampio respiro che forse quelle quasi tre ore volevano raccontare, magari proprio a causa, per l'appunto, di quel non essersi dedicato granché alla parte più emozionale dell'intreccio. Non ci si annoia, ma neanche si sta lì anima e corpo all'interno del film impazienti di sapere cosa accadrà di lì a poco. E nemmeno il finale, che normalmente dovrebbe essere il climax, specie di una storia di vendetta, solletica l'emotività, anzi. Personalmente l'ho trovato assai debole e quei brani hip-hop su Django, davvero, non si possono sentire.
Una parentesi tuttavia resta meravigliosa, ossia l'uscita di scena di Schultz: un intero film, un piano elaborato al dettaglio, in gioco la vita non solo sua ma anche di altre due persone, peraltro appena liberate, occhi chiusi a forza su varie atrocità, ma no, la mano no. Stupendo.
oh dae-soo 24/01/2013 12:13:06 » Rispondi Condivido ogni parola, abbiamo avute le stesse sensazioni. Io forse ho esagerato col voto ma serve a nulla.
kowalsky 24/01/2013 19:05:47 » Rispondi Le sceneggiature sembrano tirare per i capelli ma vengono compensate da momenti straordinari... come Jackie Brown citava nientemeno che Rashomon nel contesto di un negozio di abbigliamento... e mi piace citare la scena del bivacco dove si aspettano di braccare i due ed ammazzarli... un'esempio splendido di fiction da cinema di frontiera
ferro84 24/01/2013 13:42:28 » Rispondi La penso come te ma in generale questo è un nostro problema su un certo tipo di cinema, qui, a mio avviso, si aggiunge anche una certa ripetitività di formule rispetto ai precedenti film
K.S.T.D.E.D. 24/01/2013 14:18:41 » Rispondi Sì, credo anch'io, benché nel mio caso non sia un problema la ripetitività di formule in sé, se la pellicola è comunque capace di rendersi interessante.