caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

BIANCANEVE E IL CACCIATORE regia di Rupert Sanders

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     5½ / 10  08/03/2014 13:11:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Brutta moda quella del reinterpretare in chiave moderna le favole tradizionali, snaturandole completamente dal proprio contesto agreste e dal clima spensierato, per il piacere di dar sfogo ai $ degli effetti speciali e se tutto va bene di iniziare una saga (questa a quanto ho letto ci è riuscita, l'anno prossimo 2° capitolo). Quello con la Biancaneve di Tarsem Singh sembrava un confronto a chi ce l'ha più lungo, e in effetti da questo punto di vista l'esordiente Sanders ha avuto a disposizione il doppio del budget dell'indiano, per ricamarci sopra al canovaccio modesto della favola, in pratica con piglio pleonastico ne ha trasformato la favola in un capitolo del Signore degli Anelli, epicità di contorno, mostri a gogò, Biancaneve in versione Giovanna d'Arco di Besson, lo specchio antropomorfo, 8 i nani e una protagonista, la Stewart che in 2 ore di film di certo non si è sbizzarrita a variare il suo bagaglio di espressioni facciali, sempre lo stesso sguardo combattivo per tutto il film. Al fianco della Foster in Panic Room, in un ruolo debilitato e ribelle aveva anche dato prova di saperci fare, rivista con Penn, 3 scene in tutto, non impressionò ma così male non la ricordavo. La Biancaneve di Tarsem più 'povera' di budget ma più fedele alla fiaba, l'indiano che alle spalle ha il gioiellino The Fall, gioca con i cromatismi del colore, una Biancaneve più barocca, una contrapposizione tra colori più freddi e scuri il proletariato e caldi e vivi del reame, una protagonista semi-sconosciuta, Lily Collins, e un'operazione che sa di rimpinguamento delle casse, dai dividendi ci ricava il finanziamento di 2-3 film, optò indubbiamente per quest'ultima.