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PIETA' regia di Kim Ki-duk

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Doctor Feelings     9 / 10  09/10/2012 15:53:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Pietà" segna il ritorno sulla scena cinematografica di Kim Ki Duk, scomparso per tre anni in seguito all'incidente sul set di "Draem".

Quelle di Kim Ki Duk non sono semplici pellicole, e "Pietà" colpisce senz'altro per il suo significato più intimo. E' una metafora a schiaffo nei confronti del denaro, metafora che intende rivelarne la doppia faccia, attraverso il dramma di un usuraio che, dopo trent'anni, incontra la sua "presunta" madre, tornata chiedendo perdono. Cos'è in realtà il perdono? Kim Ki Duk fa della pietà non un semplice sentimento di concessione e comprensione, quanto un percorso di redenzione. L'intento non è quello di voler glorificare la violenza o il sentimento della pietà, quanto quello di redimerlo.

E' un film difficile, complesso e crudo a cui andrebbe concessa più di una visione per poterlo comprendere, e Kim Ki Duk ancora una volta ci regala un capolavoro cinematografico di grande valore.

La visione di "Pietà", dopo il dubbioso "Dream", e dopo lo studio dell'incredibile mockumentary "Arirang", conferma il talento di un regista coreano molto più affermato in Europa di quanto non lo sia invece nel proprio paese.

Il Leone D'oro è senza orma di dubbio meritato.