Il Kim Ki Duk della post-depressione (che brutto Arirang..) è un regista palesemente a corto di idee. In "Pietà" ricicla se stesso, ci butta dentro la "demonia del denaro" e ci tira su un filmettino.
Nulla a che vedere con "Primavera, autunno.." o "Ferro 3", qui ci troviamo di fronte ad un Kim Ki Duk minore e monocorde.
Il definitivo tramonto è vicino.
INAMOTO89 06/03/2013 01:47:36 » Rispondi purtroppo hai tristemente ragione !! è la caricatura di se stesso ormai :(