atticus 7 / 10 16/09/2012 00:58:54 » Rispondi Per quanto la storia possa essere sconvolgente e per come riesce a catturare l'animo dello spettatore in un dedalo di angoscia e mistero, devo dire che non amo molto questo tipo di cinema che spiattella ogni emozione sullo schermo senza preoccuparsi minimamente di andare per il sottile. Non c'è episodio o snodo del racconto che non sia ben accompagnato da un didascalismo a tratti fastidioso, la narrazione stessa ha dei picchi di inverosimiglianza notevoli (soprattutto nei cambiamenti radicali dei due protagonisti) e il finale, per molti versi, delude. Si resta ugualmente colpiti da questo percorso di redenzione attraverso un viaggio di coercizione e morte, eppure Kim Ki Duk in passato era stato capace di ben altra potenza poetica, un'intima magia dei gesti e della vita che in "Pieta" ho fatto fatica a rintracciare.
L'aspetto più debole è senza dubbio la regressione infantile del ragazzo che, improvvisamente, accetta la donna come sua madre che, a sua volta, compie una serie di azioni (la masturbazione...) che nulla avrebbero a che vedere col suo progetto vendicativo.
luca986 16/09/2012 13:27:39 » Rispondi Condivido in pieno. Resta nonostante questi difettucci un film che colpisce.