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DETACHMENT - IL DISTACCO regia di Tony Kaye

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Zazzauser     8 / 10  10/01/2021 23:10:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Incredibile che un film di tale valore sia passato in sordina in questo modo.
Tony Kaye sara' pure un personaggio eccentrico; basta guardare i problemi avuti con la produzione di American History X e le varie boutade fra cui quelle di vestirsi come Bin Laden e fare incazzare Marlon Brando.
Ma non si puo' negare che sappia cosa sta facendo e soprattutto che apra bocca quando ha seriamente qualcosa da dire (mediamente una volta ogni 6 anni).
Detachment e' un dramma potente, cupo, riflessivo. Chiari i paralleli e le linee di continuita' con American History X: ambiente scolastico, storie di redenzione, rapporti fraterni, l'esplosione della tragedia nell'atto irreversibile per eccellenza, la morte; il sistema scolastico (ambiente a cui Tony Kaye e' vicino, evidentemente) qua viene pero' messo totalmente in crisi: chi insegna prova quello stesso profondo disagio esistenziale che permea chi sta dall'altra parte della cattedra. Chi dovrebbe guidare non puo', non riesce a farlo, anzi sente quasi il bisogno di essere guidato, non esiste disciplina, decadono i ruoli. Prevale il disinteresse, il distacco, quando non la cinica indifferenza nei confronti di una situazione che non ha soluzione tranne la mancanza di emozioni.
Per quanto a Kaye piaccia fare denuncia sociale (Lake of Fire documentario del 2006 sull'aborto negli USA), Detachment si mantiene al di sopra degli intenti moralistici, si limita a fotografare una realta' effettiva, non storicamente e geograficamente determinata, quella del degrado, della dissoluzione del sistema educativo (statunitense in particolare, immagino), abbandonato dalle istituzioni e vessato dalle difficolta' di avere a che fare con realta' sociali degradate. Un decadimento sociale e culturale che si estende ben oltre i muri degli edifici scolastici: la scuola come la vita. Un decadimento da cui nessuno si salva: quando la barca affonda, trascina in mare sia i capitani che i mozzi.
Duro, triste, ma non depresso: uno spiraglio di speranza c'e in un ambiente che pare, a tutti gli effetti, di-sperato. Forse l'aridita' delle emozioni non e' l'unico modo per sollevarsi dal pantano dell'esistenza. Si legge tutto in quell'abbraccio finale fra Brody e la ex-prostituta Sami Gayle.