Jolly Roger 7 / 10 27/04/2013 12:06:56 » Rispondi Molto bello. Si tratta di un survival horror. Nella parte iniziale ci sono ritmo e tensione, giocata sul vedo - non - vedo. Il gruppo di giovani turisti in visita a Chernobyl non sa con cosa ha a che fare. Il pericolo si lascia solo intravvedere, per poi emergere molto gradualmente ma con potenza. Gli attori ce la mettono tutta, la colonna sonora è buona, la fotografia ottima. Il finale è quello giusto
e anche un po' beffardo: si capisce, infatti, che i mutanti non abitavano la città, ma vi erano appena tornati dopo lungo tempo: erano "pazienti" evasi da un ospedale (probabilmente sotterraneo) sotto il controllo militare, dove venivano tenuti nascosti agli occhi del mondo. Questi pazienti, deformati dalle radiazioni di Chernobyl (sia nel fisico ma anche nella mente) avevano probabilmente fatto ritorno in città nelle loro vecchie case. Quando la final girl viene "salvata" dai militari, in realtà viene rinchiusa insieme ai pazienti ricatturati e viene abbandonata al proprio destino. I militari, esattamente come accadde nel 1986 nella realtà, cercano di nuovo di insabbiare tutto, di nascondere tutte quelle conseguenze dell'incidente ulteriori rispetto a quelle emerse in passato e ora di dominio pubblico. Pertanto, la final girl non può che essere uccisa, essendo una testimone.
La scelta dell'ambientazione è il vero punto di forza di questo film. Le riprese della città fantasma sono di una bellezza straordinaria. La città è ricostruita perfettamente, è proprio come appariva una volta nei telegiornali, addirittura hanno messo la giostra nel parco di fronte alla centrale nucleare esattamente com'è nelle realtà. Quella città è un monito per l'umanità. Non casualmente gli autori del film hanno sottolineato il silenzio che si respira laggiù, che dev'essere agghiacciante. Hanno abilmente inquadrato, all'inizio del film, degli oggetti della vita quotidiana e famigliare che sono stati abbandonati lì, come una bambola, una cornice rotta con una fotografia, un orologio da polso impolverato, per sottolineare ancor di più il contrasto tra la normale vita di allora e la desolazione che ora vi regna. Nel film, come nella realtà, la città è vuota, gli unici sperduti abitanti che può capitar di incontrare sono qualche cane randagio, qualche orso o una volpe.
Anche io sono rimasto inizialmente perplesso dalla scena dell'orso che scappa fuori dalla casa, ma mi sono informato ed è esattamente così, le case perennemente abbandonate di Chernobyl costituiscono un ottimo rifugio per loro.
Il film merita una visione. In spoler aggiungo qualche ricordo di allora e qualche riflessione (ma solo per chi vuol farsi due pa.lle così O O
Io avevo circa dieci anni e facevo la quarta elementare, quando uno dei reattori della centrale nucleare di Chernobyl, in Unione Sovietica, esplose. Qui si sapeva poco, sia in merito all'energia nucleare, sia in merito all'Unione Sovietica, che nell'immaginario collettivo era una specie di gigante di cui si aveva paura. C'era la guerra fredda, il mondo era spaccato in due e il regime comunista nascondeva le falle del proprio sistema con la stessa energia con cui all'opposto sfoggiava i propri armamenti. Anche ciò che accadde a Chernobyl fu tenuto inizialmente segreto, fino al momento in cui divenne impossibile insabbiare la fuga di notizie.
Io di quei giorni mi ricordo soprattutto la paura che colpì tutti e penetrò nelle case, nei telegiornali, a scuola, nei bar. La paura della grande Nube Radioattiva. Noi bambini ce la sognavamo di notte, che avanzava e inghiottiva il paese rendendoci tutti deformi. Il primo giorno in cui si dette la notizia al telegiornale, qui da noi stava piovendo. Io andai alla finestra e guardai le nuvole. Ero terrorizzato e chiesi a mia mamma se quelle nuvole lì venivano da Chernoby. Mi ricordo anche che c'era dell'insalata nei piatti e mia mamma mi disse di mangiarla, che sarebbe stata l'ultima e poi non ne avrebbe più presa al supermercato: la nube radioattiva avrebbe contaminato il terreno. Effettivamente, al supermercato i prodotti alimentari finirono, perchè la gente, preoccupata, fece incetta come in tempo di guerra. Comunque non erano solo paranoie, la contaminazione arrivò anche da noi, anche se in misura minore a quella temuta.
Ora sono passati trent'anni. Chernobyl non è più attualità, è un fatto storico. Eppure le conseguenze si sentono ancora oggi, c'è ancora gente che muore di cancro, ci sono persone che hanno delle deformità per colpa di quel disastro. Per questo motivo, l'idea di usare quel fatto e quel luogo come sfondo di un film horror mi aveva fatto un po' storcere il naso.
Tuttavia, dopo averlo visto e averci pensato, credo che alla fine non sia poi così immorale. Primo, perché, come detto, è un fatto storico, e come tale non può essere ignorato. Secondo, Chernobyl Diaries è un film horror e come tale deve essere considerato: è semplice e puro entertainment. Non dovremmo delegare il nostro cervello ai produttori e ai registri vari, pretendendo che ragionino al posto nostro: sta sempre e comunque a noi, dopo trent'anni da questo evento tragico, aver la maturità di dividere i piani di realtà e di finzione, di aver la capacità di vederci il film per divertirci, conservando comunque la comprensione di quanto grave sia stato (e continui ad essere) quel fatto sul piano della realtà.
E poi dai, ammettiamolo: se questo film fosse stato ambientato altrove, in una ipotetica città inesistente che ha subito una tragedia come quella, non avrebbe avuto fascino! (ed ecco qui finalmente l'auto-giustificazione voyeuristica finale che va a smentire le conclusioni logiche ;-)
oh dae-soo 27/04/2013 12:26:17 » Rispondi C'è poco da fare Marco,la pensiamo sempre alo stesso modo. Un giorno magari ti scrivo l'elenco degli ultimi 20 film in comune, non c'è mai più di un punto di margine, quasi sempre stesso voto o mezzo punto.
Anche qui siamo perfettamente d'accordo, sto film l'hanno massacrato ma a me è piaciuto, e non poco. Non scrissi la rece perchè non era periodo, ne feci una più piccola nel blog insieme a tanti altri film di cui non avevo scritto singolarmente. Ambientazioni e regia a livelli altissimi.
Ottima rece, anche riguardo le considerazioni in spoiler.
Jolly Roger 27/04/2013 13:04:58 » Rispondi ciao Giuseppe, grazie :-) pensa che sono nel tuo blog proprio in questo momento, ti sto rispondendo su questo punto!