sottopressione 8½ / 10 19/10/2015 18:02:39 » Rispondi Lo Psycho gitano. Un frullatore di deliri, cromatismi e macabro. "Teatro desolato vomita personaggi, questa storia mi ingoia più giù, il mio delirante e felice peccato sta nell'esserne cosciente protagonista E' rabbia che scorre attraverso quel cancello" (Sottopressione, Sintomi di quella vita) Il maestro Jodorowsky (l'ho visto dal vivo a Bari, in conferenza) dopo le vette raggiunte con la Montagna Sacra e EL Topo, porta la famiglia sullo schermo e sforna un trattato allucinato e simbolista e gioca con l'arcobaleno delle mostruosità. Sangue, corpi, allucinazioni, ipnosi. L'edipo ritrovato con la mano di un Argento, Claudio (come non associare il primo delitto per assonanza a quello di Profondo Rosso, e alla scena madre del film di Hitchcock). Musiche di Simon Boswell mistiche e sacrali, scene cult (le braccia tagliate) e demoni dell'anima della mente a farla da padroni. Il finale liberatorio racchiuso in un salmo. "Ho teso le mie mani a te, la mia anima è come un paese arido. Insegnami la via che dovrei percorrere per elevare a te la mia anima." (Salmi, 143. 6,8). Psicomagico. 8,5